giovedì 29 luglio 2010

Gia' nostalgia

Gitana
Nunca usé un antifaz
Voy de paso
Por este mundo fugaz
No pretendo parar
¿Dime quién camina
Cuando se puede volar?
Mi destino es andar
Mis recuerdos
Son una estela en el mar
Lo que tengo, lo doy
Digo lo que pienso
Tómame como soy
Y va liviano
Mi corazón gitano
Que solo entiende de latir
A contramano
No intentes amarrarme
Ni dominarme
Yo soy quien elige
Como equivocarme
Aprovechame
que si llegué ayer
Me puedo ir mañana
Que soy gitana
Que soy gitana
Sigo siendo aprendiz
En cada beso
Y con cada cicatriz
Algo pude entender
De tanto que tropiezo
Ya sé como caer
Y va liviano
Mi corazón gitano
Que solo entiende de latir
A contramano
No intentes amarrarme
Ni dominarme
Yo soy quien elige
Como equivocarme
Aprovechame
Que si llegué ayer
Me puedo ir mañana
Que soy gitana
Vamos y vemos..
Que la vida es un goce
Es normal que le temas
A lo que no conoces
Tómame y vamos
Que la vida es un goce
Es normal que le temas
A lo que no conoces
Quiero verte volar
Quiero verte volar
Y va liviano
Mi corazón gitano
Que solo entiende de latir
A contramano
No intentes amarrarme
Ni dominarme
Yo soy quien elige
Como equivocarme
Aprovechame
Que si llegué ayer
Me puedo ir mañana
Que soy gitana.

http://www.youtube.com/watch?v=cH_vt4UYo7k

Oggi il cielo é nero, allora penso a quando torno a casa in macchina, il ponte sul mare, il tramonto sulla spiaggia, e la ascolto sempre. La canzone e'un po' malinconica, ma lei e' semplicemente divina.

domenica 25 luglio 2010

Zakat


Nell’Islam, i beni e le ricchezze che un uomo puo’ottenere o di cui puo’ disporre sono considerati un dono di Dio. Quando si dispone di ricchezza o di un nuovo bene l’Islam prevede un rituale importante; se un credente ci tiene ed e’ osservante non potra’ che seguire le prescrizioni dello zakat, cosi’si chiama la ‘’beneficenza’ che si offre per ringraziamento della ricchezza e del bene ricevuto. La misura dell’offerta deve corrispondere ad una precisa percentuale del bene, calcolata dai teologi islamici, ed e’obbligatoria.

Tamer e’molto devoto allo zakat, durante il Ramadan e di solito in occasione della Festa del Sacrificio. Recentemente si e’ presentata un’ occasione per rispettare lo zakat. Intanto si e’cominciato con le pashmine da regalare alle ragazze dell’ufficio come velo, e loro, molto carine, lo hanno indossato una mattina tutte insieme. Agli uomini invece ha regalato dei rosari islamici da preghiera nell’imminenza del prossimo Ramadan. E poi un pensiero per qualche amico in difficolta’, per il ragazzo dello Sri Lanka che fa l’usciere, ecc...

Nel rito dello zakat in genere si prevede il sacrificio di un capretto secondo il rito islamico. A questo rituale deve essere presente ed attivo anche l’offerente, dopodiche’ la carne viene distribuita tra un numero di persone bisognose. Ma sono altri tempi, e cosi’ Tamer ha offerto un pranzo a tutto il suo staff, in particolare agli omaniti, apertamente sensibili al malocchio.

Una tavola imbandita ha quietato le loro effimere invidie o maldicenze, tutto sommato sono persone molto riservate e poco polemiche. Ai musulmani e’ proibita l’invidia, perche’ essa rappresenta un atto di ribellione alla volonta’ di Dio ed al modo in cui Egli ha distribuito i suoi doni tra gli uomini, oltreche’ un sentimento che semina discordia e veleno tra la gente: “Non invidiatevi gli uni gli altri e non seminate corruzione sulla terra!”. La maldicenza e’ aspramente condannata, e cosi’ pure ridicolizzare gli altri. Il profeta disse: “Se parlate di qualcuno, parlatene bene. E se non potete parlarne bene, allora astenetevi dal parlarne”.
Cosi' si usa in Oman.

Non vale la pena di perdere tempo con gli invidiosi, i paesaggi del Dhofar in questo periodo sono meravigliosi, nel sud dell'Oman e' la stagione del khareef, le piogge dei monsoni tropicali rinfrescano le montagne e fino alla fine di agosto si canta e si balla con il Salalah festival.

sabato 24 luglio 2010

Renaissance Day ad Al Bustan Palace

In questi giorni il Sultanato celebra il Renaissance Day, in occasione del 23 luglio, data in cui nel 1970 l’attuale sultano Qaboos bin Said prese ufficialmente il potere. Come expat residente in Oman non posso che augurare pace e prosperita’ al sultano e al Paese che mi ospita.
Nel weekend lungo fa troppo caldo per andare in giro e cosi’ per alleviare la stanchezza accumulata sul lavoro ieri abbiamo trascorso il pomeriggio ad Al Bustan Palace.
Questo hotel fino a qualche anno fa era noto come il resort piu’ lussuoso del mondo, in una bella baia lungo la costa rocciosa di Muscat, tra l’altro poco frequentata perche’ separata dal cuore della citta’ da una catena di aspre montagne desertiche. E’rimasto chiuso per qualche anno e riaperto a gennaio 2010 dopo la ristrutturazione.

Al Bustan significa ‘il giardino’, e’infatti l’hotel e’ circondato da un bellissimo giardino tropicale con piscine che si estende fin sulla spiaggia. Il lobby dell’edificio e’ un luogo ipnotico, immenso, altissimo, rivestito di marmi e intarsi orientali, con la volta a cupola decorata da preziosi lampadari di cristallo.

Time Out Muscat rivela che Al Bustan e’uno dei pochi hotel a disporre di un servizio di butlers, cioe’di maggiordomi personali, (sia uomini che donne) perfettamente istruiti per accompagnare gli ospiti che ne fanno richiesta. Potrebbe essere un’incontentabile stella del cinema, un sultano malese e la sua famiglia, una capricciosa principessa araba...o un giornalista curioso.



I maggiordomi, secondo l’International Guild of Professional Butlers, devono possedere una personalitá gradevole ed estroversa, buone maniere, tatto, flessibilita’, discrezione, affidabilita’, dedizione al lavoro e soprattutto resistenza allo stress. Il maggiordomo si prende cura dell’ospite che potrebbe avere bisogno di qualunque cosa: un asciugacapelli, una prenotazione al ristorante, una macchina con autista o la manicure di emergenza per l’unghia scheggiata!

Cosi’ Time Out li ha messi alla prova: ‘vorrei mandare in pulitura quest’abito, mi serve per stasera...ah mi sono scottato al sole, posso avere del ghiaccio e delle fette di cetriolo? ...mi sto preparando per uscire, vorrei pronto tra un po’ un bagno caldo, con petali di rose e candele! Ah, e anche della musica da ascoltare nel frattempo!' (sembra che ci siano stati problemi con il dvd, compensati pero’ da una bottiglia di champagne...). Infine il momento critico, un compito che molti ospiti non gradiscono, ma che i butler svolgono in maniera professionale ed impeccabile: ‘... presto faro’ check out, potrebbe fare le valigie...?'

Ecco, nei prossimi giorni vorrei esattamente questo!



Renaissance Day, Oman 2010

martedì 20 luglio 2010

Omani Highlanders

Il Sultano Qaboos bin Said


Sir Wilfred Thesiger, esploratore inglese in Oman


L'esploratore britannico Sir Wilfred Thesiger racconta il suo epico attraversamento del deserto del Quarto Vuoto (Empty Quarter, Rub al Khali) alla fine degli anni Quaranta. Il diario e'raccolto in un libro dal titolo Arabian Sands, che in Oman credo sia piu' venduto di una guida turistica e tradotto anche in italiano. I suoi compagni di viaggio furono i beduini omaniti e gli uomini delle montagne del Dhofar, riuniti in tribu' dai nomi bellicosi: Rashid, Bait Khatir, Manahil, Awamir, Bait Khawar, Qarra...

In Arabia i popoli del deserto sono Bedu, o Badawi, e tra loro la tribu' dei Saar, che secondo l'esploratore si dichiaravano dispensati dalla preghiera e dal digiuno da parte dello stesso Profeta Mohammed.
Molti dei tratti si ritrovano mitigati negli omaniti contemporanei, anche qui a Muscat: regole tribali, indifferenza per la vita o la morte, uguaglianza, liberta'.


Non e'cambiato molto, a volte questi tipacci dall'aria selvaggia approdano in citta' con i loro capelli lunghi sulle spalle, i turbanti scuri annodati come pirati, ma silenziosi, agili e composti. Non sono 'raffinati' come i moschettieri (gli abitanti di Muscat), li vedo mentre guardano le vetrine nei mall affollati, ma appena cerco di osservarli meglio sono semplicemente...scomparsi.


Agli inizi degli anni Settanta gli Highlanders del Dhofar furono protagonisti di una storica ribellione (Dhofar Insurgence) fomentata dalla metodica propaganda comunista del vicino Yemen. Il sultano era appena salito al trono e si impegno' in prima linea in una vera e propria guerra sostenuta ufficialmente da forze dell'esercito britannico. Riconquisto' i ribelli perche' anche lui faceva parte, come loro, delle stesse tribu'.





sabato 17 luglio 2010

Qaher al djinn, il conquistatore


Nakhal Fort

'I djinn sono la causa delle stelle cadenti, delle tempeste di sabbia e dei vortici di vento. La loro attenzione puo’ essere intrigante, ma e’ meglio non mescolarsi ad essi. Si rendono invisibili, creano illusioni, dominano le arti magiche e si distinguono in piu’ tipi; ghul, ifrit, marid. Shaytan, dai tratti demoniaci, contro il quale vanno scagliate delle pietre.
Assumono forme diverse: una nube di fumo, un cavallo, un cammello bianco o nero, un vortice d’acqua, una bella fanciulla, uno sciacallo, un avvoltoio, un tornado, un magico cammello di sabbia, uno scorpione gigante o un serpente sputafuoco, un gruppo di pellegrini che si unisce alle carovane. Per il loro capriccio queste possono prosperare o perdersi nel deserto.
Alcuni sono vulnerabili ai metalli, al ferro, o al rame di un oggetto come un anello, un pendente, una lanterna, una pietra. Il punto debole servira’ al conquistatore per invocare il djinn e legarlo a se’, beneficiando cosi' dei suoi poteri. Ma ci sono richieste che i djinn non possono esaudire: pronunciarle provochera' la liberta' del djinn e la rivolta contro il suo Qaher'.
Cosi’si dice in Oman:

Al Qaher, il conquistatore, deve avere grande fede, e cio’ richiede una lunga preparazione e meditazione. Per diventarlo, al tempo giusto e una volta pronto, prenderai un libro (il libro di al -Ghazali) e ti siederai da solo in una stanza. Appena lette le prime pagine, due djinn appariranno. Non devi lasciarti distrarre, e il loro compito e' proprio questo. Ti spaventeranno, si prenderanno gioco di te, e piu’ andrai avanti nella lettura e piu’ dovrai resistere. Apparira’ un fuoco, e le pareti cominceranno a crollare. Questo e’ solo l’inizio, piu’ leggerai e piu’ sara’ difficile, ecco perche’ hai bisogno di tanta fede.
La conseguenza per chi non e’ ben preparato, e’ quella di impazzire. Se riuscirai a conquistare il djinn, esso ti rispettera’ e ti servira’, sebbene con alcuni limiti. Vi sono alcune fortezze in Oman che ancora oggi nessuno sa chi le abbia edificate. La teoria e’che alcuni degli Imam dell’Oman fossero conquistatori di djinn, e abbiano usato i loro poteri per costruire questi luoghi'
.

Del libro di al- Ghazali sui segreti dei djinn non ho potuto sapere molto di piu’. Potrebbe fare riferimento ad un filosofo sufi, ed e' tutto cio' che ho trovato. Nel forum del quale ho perso le tracce si decise di chiudere la conversazione. Qualcuno si era inserito chiedendo di saperne di piu’ e a quel punto la risposta fu lapidaria ‘mi dispiace, non so nulla’, la prudenza non e'mai troppa. In Oman, come in tutti i paesi islamici, l'argomento e’ spesso taboo. L'Islam vieta ferocemente la stregoneria e malgrado cio’ questa terra ha una cultura speciale e forse, come altrove, ' tutto si fa, purche’non si veda'.

Dal punto di vista della dottrina, questo e’un sito che fornisce dettagli:
http://www.huda.it/books/libri_jinn_02.htm

Non tutti i djinn si convertirono all’Islam. Alcuni di essi sono ‘buoni’ nei confronti degli umani, ma forse rappresentano cio’ che resta, per tutte le civiltá, delle forze incontrollabili della Natura. Ho ancora molti altri racconti da illustrare. In fondo, c'e' un tocco di fantasia in Arabia...

mercoledì 14 luglio 2010

La terra di Magan

Le tombe a cupola piu'antiche del mondo, nel nord dell'Oman,
dichiarate patrimonio dell'umanita' dall'Unesco
L'Oman era conosciuto nell'antichita' come Magan, ed era noto ai Persiani, ai Babilonesi e ai Sumeri per le miniere di rame e di diorite, secondo alcune iscrizioni cuneiformi risalenti al 2300 A.C. Ma si puo'andare piu'indietro nel tempo, nel terzo millennio, per incrociare la civilta' di Dilmun documentata in Bahrein, oppure tra l'Oman e Abu Dhabi, per la cultura di Umm an-Naar, o ancora piu' a sud tra gli scavi di Salut, nel Dhofar. Gli archeologi scoprono mura fortificate, necropoli, e altari dedicati a remoti culti preislamici.


Al tempio di Barbar in Bahrein

lunedì 12 luglio 2010

La regina Elisabetta in Oman



La notizia e' ufficiale: in autunno la regina Elisabetta II d'Inghilterra visitera' l'Oman in occasione del 40esimo National Day del Sultanato. Sara' la seconda visita a trent'anni di distanza poiche' la precedente risale al 1979. I legami tra l'Oman e il Regno Unito sono sempre stati intensi sia dal punto di vista storico che politico ed economico; la comunita' britannica e' numericamente consistente e ancora oggi molti funzionari governativi sono britannici, cosi' come le alte cariche dell'esercito omanita.
Ho modo di pensare, - ma non ne ho conferme - che i membri della famiglia reale omanita abbiano passaporti britannici. Il Sultanato dell'Oman non fa parte del Commonwealth.


Per quanto riguarda l'Italia ho scoperto oggi per caso in un ufficio questo documento relativo ad una visita dell'allora presidente della repubblica Giovanni Leone, nel marzo del 1975. Proviene da una pubblicazione di archivi del quotidiano locale Times of Oman. L'articolo riporta: ...'At the Palace both the Heads of the states exchanged the gifts to commemorate this visit which was a symbol of good friendship and cordial relations between the two countries...official talks lasted for one hour'...

All' epoca l'Italia era rappresentata in Oman da un ambasciatore non residente, dato che l'ambasciata d'Italia e' stata aperta nel 1982.

venerdì 9 luglio 2010

Il libro di al- Ghazali




I djinn del deserto sono creature soprannaturali dalla libera’volonta', i loro poteri vanno oltre l’immaginazione umana. Essi possono svelare cose sul passato e sul presente, ma possono sbagliare le previsioni sul futuro. Mentre gli uomini speculano su cose che non esistono o che non avranno mai luogo, per un djinn pensare a qualcosa significa farlo. Se qualcosa non e’mai avvenuto, essi lo ignorano. Ma quando considerano qualcosa, cio’ avverra’.
Dovunque vada un djinn, la realta’si piega. E’ possibile resistere all’influsso dei djinn sulla realta’, ma ci riusciranno solamente coloro dotati di una forte volonta’. Puo’ essere straordinariamente pericoloso per un ‘mortale’ interagire con questi esseri. La tattica migliore e’ quella di rendere l'íncontro il piu’ breve possibile, e di non negoziare, di non chiedere ai djinn di valutare una situazione.
Solo per coloro dotati di qualitá straordinarie e’ possibile legare i djinn ad un oggetto, o ad un ‘punto di riferimento’. E’ un’impresa pericolosa che molti hanno tentato, perdendosi in un labirinto di enigmi e di sfide con i djinn. E’ necessario conoscere il vero nome del djinn, e possedere qualcosa che appartiene ad esso. Entrambi gli elementi sono difficili da ottenere, a meno che un djinn non riveli esso stesso il suo nome.


Gli omaniti credono fermamente nell'esistenza dei djinn, poiche'sono citati nel Corano. Diversi sono i documenti che ne trattano il tema, inclusi alcuni testi arabi antichi di 'ginnologia', ma da un forum locale una voce rivela notizia di un trattato bandito in Oman ma che circola occultamente: 'il libro di al-Ghazali'. Qual'e' il suo misterioso segreto?

lunedì 5 luglio 2010

Pikachu in Oman


Come si curano le giornate storte nel deserto di luglio a cinquanta gradi? Tristezza, rabbia, frustrazione, spesso si finisce per ferire oltre misura la persona che ci ama di piu'. Inutile pensare, la risposta verra'. Faccio un giro in macchina, compro le sigarette, torno a casa distratta e su 239 canali finisco a guardare un film su raiuno: una ganga di pirati rapisce due medici in crociera, ma un bandito ribelle regala alla brava dottoressa una collana. 'Che cos'e'?' chiede lei. 'Un dente di squalo, e'un dente che e' forte come il tuo coraggio'. Che combinazione, proprio la settimana scorsa scrivevo di amuleti e denti di squalo. Con lieve autoironia, penso che oggi mi basterebbero anche la forza e il coraggio di Pikachu in una battaglia di Pokemon...