sabato 30 gennaio 2010

Muscat souk gennaio 2010

Il souk di Muscat si affaccia sul mare. Non e'molto grande ma rispetto ai mercati di altre capitali arabe offre la piu' romantica atmosfera da mille e una notte, poco frequentato dal turismo di massa, con i suoi vicoli tortuosi e sgangherati e le luci soffuse che annebbiano la vista. Nel quartiere stesso si trova la piu' alta concentrazione di moschee sciite di tutta la citta'. La loro chiamata alla preghiera e' successiva a quella sunnita e l'eco dei richiami si rincorre senza tregua mentre le zaffate balsamiche di mirra e boukoor all'ambra e oud rischiarano la mente.
Tra giovedi' e venerdi' gli omaniti affollano le botteghe per comprare incensi, stoffe, bigiotteria, profumi, oro, pietre preziose, spezie, chincaglierie per la casa.


Alcuni negozi cambiano mercanzia a seconda della moda, in questo periodo vanno forte i costumi tradizionali afghani; sono comparsi anche i choli originali del Rajastan con le stoffe decorate da specchietti e piccole conchiglie. Questi capi sono ambitissimi dalle danzatrici di tribal dance, e il prezzo proposto e'assolutamente appetibile rispetto a quello praticato con ricarico in Europa e negli USA, dove sono richiestissimi, ma quelli che ho trovato hanno un difetto: sono usati, sfilacciati e scoloriti (fattore di per se' sfruttabile per contrattare) ma purtroppo di taglie minute, poiche' le donne indiane sono piccoline e gracili.



I venditori, per la maggiorparte indiani e pakistani vi diranno che sono abiti omaniti ma se conoscete un minimo di folklore capirete subito che lo dicono senza saperlo. Con loro e' anche facile negoziare, sebbene ognuno abbia un proprio stile. Contrattare per un bijou da due real vi rendera' ridicoli, meglio riservare la battaglia diplomatica per acquisti importanti, per piu' articoli: tappeti, pashmine preziose, pietre dure, gioielli beduini, artigianato. Naturalmente bisogna sapere argomentare, rilanciare, proporre, non si tratta di elemosinare uno sconto. Se proprio non siete soddisfatte e non riuscite ad uscire dal nodo, lasciate il negozio. Qualcuno vi rincorrera' per accettare la vostra offerta.

giovedì 28 gennaio 2010

Il cimitero dei liberi pensatori




Sfinge e Colonna di Pompeo ad Alessandria
Ho scoperto che ad Alessandria d'Egitto esiste il curioso 'Cimetière des Libres-penseurs' dove sono sepolti tutti coloro che si professavano atei. La storia della costruzione di questo luogo, - e di come il comitato di rappresentanti di varie nazionalitá riusci'a negoziare con le autorita' per ottenere la concessione di un terreno - viene raccontata qui

A memoria fotografica non siamo riusciti a localizzarlo perché la cittá e' grandissima (tra l'altro ci vivono otto milioni di abitanti) anche se tutti i cimiteri sono concentrati nella stessa area di Shatby. Il cimitero detto 'latino in terra santa', quello ebraico, quello islamico...Ma le lapidi erano inequivocabili: 'mori' senza il concorso del bugiardo prete', 'mori' imprecando al Papa'...mi chiedo se ci sono ancora!

Bibliotheca Alexandrina

lunedì 25 gennaio 2010

Amitabh Bachchan in Oman!


Shangri-La Resort, Muscat

Avevo appena parlato di lui in questo blog, e ieri mattina il quotidiano Muscat Daily ha annunciato che Amitabh Bachchan sará ospite al Muscat Film Festival del prossimo marzo...qui!!!In questa terra remota d'Arabia!!! Per tanto re di cuori e principe di denari mi va di ascoltare una ballata hindi d'altri tempi, 'Aaj mausam bada beimann hai', (qualcosa come 'oggi il tempo gioca brutti scherzi'), dalla voce di Mohamed Rafi, un interprete molto amato nella cultura indiana. Forse qualcuno la ricordera' perche' fa parte della colonna sonora di Monsoon Wedding, un bel film indiano vincitore al festival del cinema di Venezia nel 2001. Tra tutte, questa canzone mi piaceva tanto ed ora finalmente l'ho ritrovata.

sabato 23 gennaio 2010

La danza nel mondo arabo 2


folklore omanita
La ‘danza del ventre’, tanto popolare in tutto il mondo, con i suoi costumi scintillanti di paillettes e' definita come ‘stile cabaret’ e all’interno del mondo arabo rappresenta una danza - per cosi’ dire - 'di ritorno’, resa popolare negli Stati Uniti agli inizi del Novecento da circhi e spettacoli itineranti e successivamente diffusa in Europa e nel mondo arabo attraverso i teatri e il cinema. Questo stile rappresenta una minima componente del mondo della danza araba.
Esistono danze tradizionali e popolari e folcloristiche che corrono parallele allo stile cabaret e variano da paese a paese, evolvendosi e andando ad arricchire il repertorio delle danzatrici.
In Egitto si parla di stile shaabi, (popolare) sharky (orientale) e balady, che significa ‘del paese’, a indicare categorie che si ramificano in infinite varianti, sconosciute nei Paesi del Golfo tradizionalmente piu’’spartani’ e orientati verso danze collettive di tipo tribale (appunto danze khalij, 'del golfo'), sia maschili che femminili.

Danza saidi

In Oman le danzatrici professioniste non sono cosi’conosciute, perche’ il paese e’sempre stato marginale rispetto alla cultura ottomana e araba contemporanea, chiuso ed isolato nel suo microcosmo tribale ma storicamente piu’aperto verso l’India e l’Africa Orientale.
La rara presenza delle ‘danzatrici’ orientali autentiche, escluse le ragazze decorative che si trovano nei night-club di Muscat - e’giustificata solo da esigenze turistiche, per sublimare le aspettative e l’immaginario del visitatore, ad esempio nel periodo natalizio e di maggior afflusso turistico. La danza e’ comunque una componente della vita sociale della comunita’ tribale e dal punto di vista antropologico e’un paese giovane per fare degli studi, solo ora comincia ad essere disponibile della documentazione. Le ragazze omanite che ad esempio frequentano corsi di danza orientale a Muscat sono poche, (mi riferisco ai corsi della mia amica Anubis, tra l'altro gli unici in citta') il loro approccio nei confronti di questa attivita’ e' sempre molto inattendibile e discontinuo, e generalmente accompagnato dalla solita indifferenza - tipica di molti omaniti - per qualunque attivita' sportiva o intellettiva. Frequentano per qualche tempo, spesso per curiosita’, - specialmente quando sono giovani per tenere stretto il marito prima che arrivi in casa un’altra moglie come spesso succede tra i numerosi omaniti poligami.


Reda Troupe

Il tema della danza non si esaurisce di certo. Ritornando alle danze tradizionali dell'Egitto, ecco un brano tratto da un film, con una coreografia basata sulle danze popolari. L'autore e' il maestro Mahmoud Reda, un vero ambasciatore della danza araba che con la sua troupe lavora spesso anche in Italia (sara' a Roma e Milano il prossimo marzo) e da decenni si occupa di documentare e divulgare la cultura del suo paese. Semplice e autentico il costume di Farida Fahmi, che rispecchia l'abbigliamento delle contadine nelle campagne del Delta del Nilo. Basta prendere il treno dal Cairo verso Alessandria per vederle e per attraversare un meraviglioso paesaggio rurale: campi di cotone, palmeti, banane, agrumi, grano, ortaggi, canna da zucchero, i ponti sul fiume, i camini altissimi delle fornaci di mattoni sulle rive del Nilo nella citta' di Kafr Elzayat...



Reda & Farida

http://www.youtube.com/watch?v=MFi4jPZpFAY

venerdì 22 gennaio 2010

Fascino orientale

Fabio Fabbi (1861-1946) A musical interlude in the harem


Se siete capricciose e annoiate dai consueti divi, vi propongo di guardare verso oriente. Per dovere di ospitalita’, che dire di Nabil al Busaidy? E' tra i pochi omaniti con un minimo di personalita’, e visto il cognome della famiglia reale, anche con quarti di nobilta’. Lui e' un esploratore attualmente impegnato con una spedizione in Antartide, ma e’ noto per essere il primo arabo ad avere raggiunto il polo nord nell'aprile del 2009.





Il desiderio di partecipare ai prossimi giochi olimpici invernali di Vancouver nella specialitá dello sci di fondo e’sfumato, poiche' il Sultanato dell'Oman non ha una federazione di sci, ne'risultati rilevanti... Ma grazie al lavoro diplomatico la commissione olimpica ha suggerito di allenarsi per i prossimi Asian Winter Games, Kazakhstan 2011. Ma la vera sfida e' stata quella di apparire cosi’, sui giornali, in completo gessato blu, e non con la tradizionale dishdasha bianca, il turbante e il pugnale alla cintura; e’audace, ci piace!



Ci spostiamo piu’a est, per il mio favorito, Imran Khan, miliardario e celebre giocatore di cricket, campione del mondo con la sua squadra nazionale, il Pakistan. Certo, si chiamasse Sir Richard Lancaster sono sicura che vedrei meno nasi arricciati. Ma trovo struggente l’intensa e infelice storia d'amore con la bellissima moglie Jemima Goldsmith, ereditiera britannica che per amore lo lascio’, per non ostacolare la carriera di impegno politico a favore del suo sfortunato paese. Raro fair-play femminile.



Per ritrovare frivolezza, dall'India arriva l'attore piu famoso con una lunga carriera che parte negli anni Settanta . Patinato quanto serve, recita, canta, e balla con scherzosa ironia. Il suo nome e’ davvero esotico, Amitabh Bachchan...ho sottratto questa foto alla mia parrucchiera indiana, dicendo 'he's really handsome! (e' proprio fascinoso), e lei, con le idee chiare, mi ha risposto 'and very rich'. Ecco un simpatico video nello stile festoso di Bollywood dove Amitabh si contende con il figlio Abhishek la conquista di Aishwarya Rai, (nella vita reale, moglie di Abhishek). Lei pero' e' irraggiungibile.

mercoledì 20 gennaio 2010

Magico Oman


Ogni giorno la villetta di fronte al luogo dove lavoro riserva piccole magie. Stamattina ho trovato il melograno tra i fiori, e ieri pomeriggio, pigramente adagiati sui terrazzi, tre gatti persiani bianchi mi guardavano silenziosi, cosi':





I gatti persiani sono riservati e teneri, con l'aria un po' mesta e malinconica si aggirano nei loro piccoli spazi, discreti e flemmatici, pur di stare in compagnia dei loro cari; e quello sulla terrazza non era un persiano qualunque, fermo come una statua, il suo sguardo seguiva i miei passi, allora qualcuno mi ha detto che portava un messaggio. E' 'mia sorella' Milou, che e'cresciuta con me e ci ha lasciati da poco...mi piace pensare che sia proprio cosi'.





domenica 17 gennaio 2010

La danza nel mondo arabo 1





Questa foto che risale agli anni Venti raffigura una pubblicita' apparsa sui giornali egiziani dell'epoca: 'I ricevimenti di nozze, per le famiglie d'élite piu'esclusive sono quelli organizzati e animati dalla famosa alma Elsayeda Anisa Elmassereya (Madame Anisa l'egiziana) e da sua sorella Nabaweya. Non dimenticate di ingaggiarla in tutte le vostre feste all'indirizzo di vicolo el Minasra, al numero 80 di via Mohammed Ali, Egitto.


La figura della danzatrice nei paesi arabi e’ delineata molto chiaramente. Quale componente della societa’, la danzatrice professionista - erede delle almées e delle ghawazee (le cortigiane e le danzatrici di strada) - occupa uno spazio ben definito. Nel mondo dello spettacolo, - in Egitto, per esempio, il paese che maggiormente produce ed esporta spettacolo, - la danzatrice non assume mai il ruolo della cantante, e le cantanti raramente invadono lo spazio della danza. Entrambe ricoprono spesso il ruolo di attrici per il cinema o nelle numerose soap opera televisive.

La danzatrice si esibisce soprattutto nei matrimoni poiche' la sua danza viene ritenuta propiziatoria e di buon auspicio; la sua figura e’ sempre stata collegata alla componente di sensualitá e fisicitá femminile necessaria e riconosciuta in tutte le culture materiali.


Le danzatrici professioniste piu' note e di maggiore visibilita' ricevono spesso minacce e scomuniche da questo o quel gruppo fondamentalista, ma la mia sensazione e’che laddove il sacro non puo’ esitere senza la contrapposizione del profano, esse rimangono, come archetipo, sospese in equilibrio ed avvolte da un’aura di immunita’. Tuttavia le minacce non riguardano solo le artiste donne. Il celebre attore comico Adel Imam gia' dalla meta' degli anni Novanta viene preso di mira per i suoi film e le commedie in teatro dove ridicolizza con leggerezza ma in modo pungente i fanatici e il loro manierismo, e ne smaschera l'ipocrisia.




Adel Imam e Omar Sharif




Tornando alla danza, si puo' affermare che nei paesi arabi raramente si vedono persone diverse dalla danzatrice ballare in pubblico e in promiscuita’, attirando in questo modo l'attenzione, ma e’pur vero che la maggiorparte delle donne sanno ballare, poiche' la tradizione della danza viene appresa nel proprio contesto privato e quasi sempre attraverso la tv. Tutti conoscono e apprezzano le danzatrici ed e’possibile vedere ragazze che danzano in gruppo in occasione di matrimoni o compleanni, e a seconda del contesto culturale e del livello sociale. Si tratta di episodi sporadici e circoscritti poiche' in generale esse non ballano e non le vedrete mai frequentare corsi e lezioni. Tra le centinaia di ragazze di tutto il mondo ricordo infatti di non avere visto allieve egiziane agli stage che ho frequentato al Cairo.

mercoledì 13 gennaio 2010

Tabla, vaniglia e gelsomino



Oggi sono un poco triste, sara' il mood opprimente di un leggero raffreddore, cosi' ho seguito i consigli premurosi di Anubis, la mia maestra di danza, 'riposa, non uscire, non ti stancare'. Disdetti gli impegni, ne approfitto per scegliere un brano per una coreografia.
Intanto penso a preparare il sale alla vaniglia: sale dell'Himalaya al quale aggiungere i semini di due stecche di vaniglia da mescolare ai granelli rosa. Si lascia riposare con le stecche incluse in un barattolo, almeno una settimana. Pensavo di macinarlo sulla prossima tartare di pesce, quando trovo il filetto di pesce spada fresco, o magari ecco, la polpa di granchio. I granchi freschi costano pochi euro al chilo. A saperli cacciare, sulla spiaggia di al Bustan spuntano fuori dalla sabbia nel pomeriggio, grandi come tartarughe!

Un po'di olio, qualche goccia di succo di lime, quanto basta per non coprire troppo la vaniglia, e qualche dadino di avocado, ma bisogna sceglierlo con cura, che sia morbido, solo allora la polpa sara' dolce e cremosa. E vicino? Ieri ho visto di nuovo quel riso profumato al gelsomino, viene dalla Thailandia...Ecco il brano che mi piace, cento per cento tabla, per me e'storico!


domenica 10 gennaio 2010

Le due fortezze di Bausher


Una giornata di pioggia tra le spettrali fortezze abbandonate, nel quartiere di Bausher...Bisogna oltrepassare una cordigliera di dune altissime, - la sabbia diventa color caffe' sotto il cielo nero - e andare verso la Montagna Bianca di roccia nuda. Nessuno sa chi le abbia costruite, forse i portoghesi, o i sultani, nel 1600. Torri di guardia, mura di fango ormai sbriciolate, antiche porte in legno intarsiato, scale segrete e ingannevoli djinn di passaggio, in attesa di un raggio di sole.





giovedì 7 gennaio 2010

Mar Arabico


Ecco una bella veduta del Golfo dell'Oman, ieri, dalla palestra del Crowne Plaza Hotel e in piu' una bossanova rilassante tra le mie preferite, dalla voce di Elis Regina. Io ho trascorso il pomeriggio cosi', semplicemente.
Sou tinha de ser com voce
É,
Só eu sei
Quanto amor
Eu guardei
Sem saber
Que era só
Pra você.

É, só tinha de ser com você,
Havia de ser pra você,
Senão era mais uma dor,
Senão não seria o amor,
Aquele que o mundo não vê,
O amor que chegou para dar
O que ninguém deu pra você.
O amor que chegou para dar
O que ninguém deu pra você.

É, você que é feito de azul,
Me deixa morar nesse azul,
Me deixa encontrar minha paz,
Você que é bonito demais,
Se ao menos pudesse saber
Que eu sempre fui só de você,
Você sempre foi só de mim.

É, você que é feito de azul,
Me deixa morar nesse azul,
Me deixa encontrar minha paz,
Você que é bonito demais,
Se ao menos pudesse saber
Que eu sempre fui só de você,
Você sempre foi só de mim.
Eu sempre fui só de você,
Você sempre foi só de mim.
Eu sempre fui só de você,
Você sempre foi só de mim.
Eu sempre fui só de você,
Você sempre foi só de mim

martedì 5 gennaio 2010

I mercanti di mirra




La mirra dei Re Magi e' custodita nella sua terra nativa, nei souk di Salalah e di Muscat. Si utilizza per purificare gli ambienti e possiede proprieta' curative. Non lasciatevi intimorire dall'aspetto fiero e misterioso dei mercanti omaniti, una volta bruciati negli incensieri i granelli di resina emanano vibrazioni di pace.



Carovana tribale nel deserto tra Oman ed Emirati


domenica 3 gennaio 2010

Khalij One Year

Per festeggiare un anno di Khalij, vi va di ballare un super ritmo arabissimo con Sherine? Dall'Egitto, bella e grintosa con "Sabri aleel", ''non ho pazienza"... Ben detto!


My friends, let's celebrate one year anniversary for this blog, with 'Sabry Aleel' (I'm not patient), by super glam egyptian singer Sherine. Enjoy!

venerdì 1 gennaio 2010

Anno nuovo


Auguri a tutti per un anno sereno, fortunato e pieno di dolcezza, con i versi di Nizar Qabbani, romantico e raffinato poeta siriano.

''...ti e' piaciuto il te' ?
Vorresti un po' di latte?
Oppure...ti accontenterai come sempre...di una zolletta di zucchero?''