giovedì 29 aprile 2010

International Dance Day - April 29th


Khaliji dance, UAE

The official message for Dance Day 29 April 2010

The United Nations proclaimed 2010 as International Year for the Rapprochement of Cultures and designated UNESCO as lead agency in this celebration, having regard to its experience of more than 60 years in advancing the mutual knowledge and understanding of peoples.

Irina Bokova, the new Director-General of UNESCO, has proposed a universal vision, which she has called the “new humanism”; a vision open to the entire human community, providing a humanist response to globalization and crisis, aiming at the safeguarding of social cohesion and the preservation of peace.

Dance, being a central part of every culture, constitutes the ideal means for bringing together people from different countries. Festivals promote in the most lively manner reciprocal knowledge and respect of diversity; there are hundreds of millions attending international dance festivals each year. Teachers offering classes in foreign countries provide immediate bridges of understanding ingrained into the bodies of dancers; there are tens of thousands of dance teachers crossing national borders yearly. Congresses and open conferences provide opportunities to showcase one's work to an audience of peers; there are dozens of international meetings of dance researchers, historians and critics in any given year.

Even outside festivals, classes or conferences, simply watching on television a dance from a foreign country offers the most striking, appealing and convincing image of another ethnic group.
Prof. Alkis Raftis
President of the International Dance Council CID
UNESCO, Paris

Omani dancers, Muscat festival

Salalah dance, Muscat festival


martedì 27 aprile 2010

Tatuaggi di henna




Nel Sultanato dell’Oman e in tutta l'Arabia le donne usano abbellirsi con i tatuaggi a base di henna, che qui si chiama mehndi. In citta’ a Muscat sono numerosissimi i centri estetici specializzati dove le ragazze si rifugiano per dedicarsi a interminabili sedute di tattoo che possono durare ore.


Di solito dipingono le braccia e le mani, mentre le unghie e le dita vengono completamente ricoperte di tintura rossa o nera. Lo fanno quasi tutte le ragazze omanite, dalle cassiere dei supermercati alle impiegate di banca, fino alle principesse della casa reale. Naturalmente siamo in citta’, ma se ci spostiamo nei villaggi la tradizione e’ancora piu’accentuata, e oltre alle mani vengono tatuati anche i piedi. Qualche volta piacerebbe anche a me, pero’ l’etiquette sul lavoro me lo sconsiglia. L’ultima esperienza con la henna risale a un paio di anni fa, mi trovavo da sola in aeroporto ad Abu Dhabi in attesa di un volo notturno e vedo un angolino dedicato ai tatuaggi gratuiti. Nel giro di dieci minuti mi sono ritrovata con arabeschi meravigliosi disegnati sulle mani ma...ho scoperto con l’aiuto della mia fidatissima estetista indiana che a volte nella miscela colorante viene aggiunta acquaragia...oltre all’odore acre per una settimana la pelle bruciava, e da allora...

I tatuaggi di henna fanno parte dei rituali di preparazione della sposa per il matrimonio. La polvere di henna rossa, nera o di svariate sfumature della terra si acquista nei souq insieme a tutti gli articoli per lo stencil (gli stampi oppure i libri con i disegni, o l’impasto gia’ pronto in un tubetto) e proviene dall’India, dal Pakistan e dal Sudan (di colore nero), ma c’e’ una buona produzione anche in Oman, di qualitá superiore.


La henna e’un prodotto vegetale ottenuto dalle foglie di Lawsonia alba, ricche di tannino colorante. Possiede proprieta’antibatteriche e antiinfiammatorie, e si trasforma in una pasta cosmetica per colorare anche i capelli. Viene mescolata con succo di limone e oli essenziali.

Ad un ‘henna party’ le donne si radunano a casa della sposa per cantare e ballare mentre lei, seduta su un particolare divano e vestita con abiti tradizionali sopporta paziente l’esecuzione dei tatuaggi. Di recente sono stata invitata ad un matrimonio omanita come amica della sposa, e per l’occasione una damigella birichina si é lasciata riprendere le gambe tatuate...dovete sapere che per le ragazze omanite lasciarsi fotografare e’ strettamente taboo.

Una inviata del periodico Time Out Muscat racconta la sua esperienza ad un henna party nella cittadina omanita di Ibri, sperduta localita’ ai confini delle sabbie inesplorate del Quarto Vuoto.

In serata un gruppo di ragazze si raduna per ballare in una casa del villaggio, con la supervisione della dodicesima nonna, l’ultima nella successione di dodici mogli (mai piu’di due contemporaneamente), del nonno paterno. Diverse artiste si alternano per decorare la sposa con tatuaggi floreali sulle braccia, sulle spalle e lungo la schiena verso le gambe. Con un’aria maliziosa la nonna fa sapere che ’serve per guidare lo sposo. E’ancora giovane e stupido, non sapra’ dove andare, dovra’seguire la traccia dei fiori’.

L'arte della henna sul corpo risale all'eta' del bronzo e significa gioia e fortuna; nel matrimonio e'simbolo di benedizione, di amore, prosperita' e molti figli.


Le danzatrici di tribal belly dance amano molto i decori di henna, soprattutto nello stile delle tribu' berbere africane.

domenica 25 aprile 2010

Danza con i cimbali e danza a terra



Sagat

Trovo molto graziose le danzatrici che accompagnano di tanto in tanto i loro passi schioccando tra le dita i cimbali di ottone, ( in arabo si chiamano sagat), come campanelle che richiamano l'attenzione. Il suono metallico sottolinea il ritmo, si sovrappone, lo affianca, e di conseguenza bisogna conoscere bene il brano e fare molta pratica.



Ho sentito alcune insegnanti dire 'non danzate mai a terra', senza pero' dare spiegazioni, oppure attribuendo a questa tecnica una valenza negativa. In effetti la danza a terra non e' proprio adatta a coreografie collettive, anche per ragioni di visibilita', pero' puo' rendere intrigante una bella coreografia solista, a seconda dalle occasioni nelle quali ci troviamo a danzare: per esempio tra amiche, in un contesto raccolto, di ispirazione intimista. In questo caso possiamo anche osare un tocco di 'turkish drop', dove la danzatrice scende con un movimento rapido all'indietro, con un effetto sorprendente, in una posizione simbolica e inequivocabile. La scelta di questi movimenti e'soggettiva, richiede grande flessibilita' e allenamento e ci mette alla prova su quanto siamo aggraziate.

mercoledì 21 aprile 2010

Sohair Zaki


La dolce Sohair Zaki merita piu’ spazio su Khalij dal momento che e’ una delle danzatrici egiziane piu’amate in tutto il mondo. Comincio' la sua bella carriera da giovanissima nei club di Alessandria, agli inizi degli anni ’60.
Lo stile di Sohair era legato ai movimenti morbidi e sinuosi dei fianchi, in competizione con l' eterna rivale Nagwa Fuad, piu’ ritmica e ‘spigolosa’. Una bella biografia la descrive cosi’: 'she would always dance in a sweet, innocent, loving way, pulling cute, adorable faces while looking over her shoulder at the audience'.
Si dice che avesse conquistato numerosi uomini politici dell’epoca: il presidente americano Nixon, lo shah di Persia e un certo ministro russo della difesa, ai tempi della guerra dell’Egitto contro Israele nel 1967. Qui pero' vorrei fare un appunto che mi viene suggerito: non era un caso, il presidente egiziano Nasser non esitava ad usare ogni mezzo per condurre la politica estera e le sue armi erano anche attrici e danzatrici, obbligate a imprese di seduzione e spionaggio, considerate missioni di stato, alle quali era impossibile sottrarsi. Si rifiuto’solamente la bellissima Fathen Hamama, attrice di classe ed eleganza pari a Audrey Hepburn e Grace Kelly, ed ex moglie dell'attore Omar Sharif (vero nome Michel Chalhoub). Per questo motivo lascio’ l'Egitto per qualche anno per farvi ritorno solo dopo la morte di Nasser nel 1970.

Sohair Zaki era richiestissima per le sue esibizioni, come vuole la tradizione, ai ricevimenti di matrimonio e rapiva il cuore di tutti gli egiziani e anche quello di Tamer che mi ha raccontato un tenero ricordo d'infanzia...all'eta' di quattro anni si ricorda di aver partecipato assieme alla nonna ad un banchetto di nozze al Nile Hilton del Cairo, uno storico hotel affacciato sul Nilo, a pochi passi dal museo egizio. Ad un punto entro' in scena Sohair Zaki con un abito turchese ed inizio' a ballare. Era cosi'bella che Tamer corse festoso incontro alla danzatrice, e lei allora lo prese in braccio e continuo' a danzare, coccolandolo e sbaciucchiandolo un po'. Inutile dire che la nonna materna lo sgrido' severamente e poi riporto' tutto al papa' di ritorno da un viaggio di lavoro: 'vergogna, corre dietro alle danzatrici nude!' Ma il papa' lo difese: 'ma lascialo fare! '

Sohair Zaki e’stata l'unica artista ad avere il coraggio di danzare sulla musica di Om Khaltoum. La cantante era nota per il suo carattere prepotente e si narra che fosse infastidita a sapere che qualcuno danzava le sue canzoni. Lo riteneva degradante e cosi’ chiese al compositore Mohamed Abdel Wahab di scoprire chi fosse. Il musicista pero’ rimase infatuato dallo charme di Sohair e dalla danza sinuosa, e decise di riferire ad Om Khaltoum che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Le disse ‘mentre tu canti con la tua voce, lei canta con il suo corpo'. Ecco una preziosa foto di quell'epoca che ritrae insieme i tre artisti egiziani.
Oggi Sohair Zaki continua ad incantare con i suoi ricordi, quando tiene stage di coreografia per centinaia di fans che arrivano al Cairo al festival della danza orientale Ahlan wa Sahlan.

lunedì 19 aprile 2010

A' Ghadan Alqak? Ti vedro'domani?


Sohair Zaki



Che sogno! Ho trovato questo video vintage della mia danzatrice preferita, Sohair Zaki, che danza sulla musica del compositore arabo classico Mohamed Abdel Wahab. Il brano e'tra i piu' celebri del repertorio della cantante Om Khaltoum, si intitola "A' Ghadan Alqak?" che significa " Ti incontrero' domani? Il testo originale e' una poesia di Elhadi Adam, un poeta sudanese contemporaneo, considerato uno dei piu' grandi poeti arabi moderni.

Lei danza con passi leggeri, a piedi nudi e con una cavigliera che appena si intravede. Le sue braccia si muovono come le ali di una farfalla, e' di una grazia e dolcezza incantevole, semplice e sorridente, adorabile! Bellissima! E poi indossa un insolito abito giallo, un colore che si lega ad una ricorrenza speciale per me proprio oggi...

venerdì 16 aprile 2010

Tom Jones in Muscat


Quest'uomo e'veramente cool! Potete dire quello che volete, ma solo se siete capaci di arrivare alla sua eta' e fare altrettanto! Un tipone carismatico e una voce potentissima, e pure una forza della natura visto che mercoledi' sera nel suo concerto qui a Muscat ha cantato ininterrottamente per oltre un'ora senza cedere mai, accompagnato dalla sua band che suonava dal vivo, mentre molti tra il pubblico dopo mezzo minuto di ballo e un terzo della sue eta' erano gia'sfiniti!



E'stato divertentissimo in compagnia degli amici, Tom Jones ci ha fatto cantare e ballare tra la folla di tutte le nazionalita', e i fans britannici hanno fatto comparire anche una bandiera del Galles, la sua terra nativa. S'e'vista anche qualche omanita in velo e abaya che seguiva i ritmi irresistibili...Senza tante parole, vi lascio le canzoni che piu' mi sono piaciute, una vecchia e una nuova:
' It''s not unusual '
'Style and rythm':

Thank you Sir Tom, you really did it in great style!

lunedì 12 aprile 2010

Royal Oman Symphony Orchestra

Royal Oman Symphony Orchestra

Mercoledi’ 7 aprile abbiamo potuto seguire uno dei rari concerti dell'orchestra reale. L’Orchestra e' composta interamente da giovani musicisti omaniti ed e’ nata per volonta’ di Sua Maesta’ il Sultano Qaboos Bin Said, grande appassionato di musica classica. L'iniziativa appare lodevole e suscita curiosita' poiche’ la musica sinfonica non é un genere che appartiene alla cultura dell’Oman o dell’Arabia, e sarebbe stato piu’ facile formare un’orchestra di musicisti talentuosi provenienti da Paesi che coltivano lo studio del repertorio classico.
E’gia’il terzo o quarto concerto che riesco a seguire (quando riusciamo a sapere la data, perche’ aleggia sempre un’atmosfera di segretezza sull’evento) e in alcune occasioni l’orchestra ha accompagnato il recital di qualche violinista ospite. Gli orchestrali si presentano impeccabili, gli uomini in tailcoat suit e bow-tie (frac e papillon!) mentre le ragazze portano un abito tradizionale dalle tinte rosso e verde come la bandiera omanita, ed un gioiello in oro sulla fronte. Hanno studiato tutti all'estero in prestigiosi conservatori e masterclass, ma so che in Oman vengono affiancati periodicamente da tutor selezionati per concorso in tutto il mondo, Italia compresa.
In occasione dei concerti di Muscat diversi direttori si sono alternati nel corso degli anni e in quest’ultimo concerto abbiamo avuto la sorpresa di applaudire anche un giovane direttore omanita, da premiare per il suo entusiasmo. In apertura del concerto e’stato eseguito l’inno nazionale omanita e il pubblico si e’rispettosamente alzato in piedi.
Sulla qualita’ dell’orchestra...certo possiamo chiudere un’occhio, in genere i programmi sono variegati e piuttosto rari, i singoli pezzi non durano piu’ di cinque minuti ciascuno e non presentano troppi intermezzi solisti, ma l’insieme e’stato gradevole. Conta moltissimo il lavoro di un bravo direttore che tenga uniti gli orchestrali e sappia infondere passione e disciplina. Ci vorrebbe piu’grinta...

Questo tipo di attivitá culturali non e’ molto apprezzato dai locali, che raramente si presentano ai concerti, e di conseguenza Muscat non dispone ancora di un vero auditorium. Fino allo scorso anno i concerti si tenevano in una hall del Crowne Plaza Hotel mentre ora si svolgono nella Concert Hall dell’Hotel Al Bustan, un lussurioso resort recentemente ristrutturato dopo lunghi anni di chiusura. A Muscat e’in costruzione una Opera House che dovrebbe essere completata entro novembre.

domenica 11 aprile 2010

Amr Diab e Al Wasmi


Amr Diab

Cosa ne pensano le danzatrici di questa sfida? Sicuramente tutte conoscono Amr Diab, il cantante egiziano piu' famoso di questi ultimi anni. E' impossibile resistere alla seduzione delle note arabe e dei ritmi solari della sua musica, anche se le canzoni non c'entrano molto con la danza orientale. Piace moltissimo, in particolare alla mia amica Anubis che lo segue devotamente da anni e ogni settimana mi aggiorna sui pettegolezzi che lo riguardano, oltre ad inviarmi le foto.





Amr Diab e'spesso in concerto nei Paesi arabi e anche in Europa e negli USA. Era in Bahrein durante un mio viaggio a Manama, e la settimana scorsa si e'esibito a Dubai...a questo punto lo aspettiamo qui a Muscat! Ecco i video clip:
Nour El Ain (1997), dall'atmosfera gitana

Amarain (1999, e'stata una delle mie prime coreografie)



Negli Emirati ha grande successo Al Wasmi, un interprete dall'aria tenebrosa e fiera, tipica degli uomini d'Arabia. I brani seguono lo stile khaliji, la musica dei Paesi del Golfo, che e'stata adattata ad una versione piu'melodica e orecchiabile. Niente di paragonabile alla qualita' di Amr Diab, perche' lo stile khalij e'ancora molto legato al folklore locale.


Anche se non vi piace la canzone, vale la pena di guardare il videoclip perche' si vedono molto bene gli ambienti e la tradizione tribale degli Emirati, di cui gli abitanti del luogo sono molto orgogliosi.
contiene alcune sequenze di danze tribali comprese quelle femminili.

martedì 6 aprile 2010

Shat Iskanderiya

La spiaggia di Maamoura ad Alessandria

Ieri sera mi sono trovata coinvolta nello sfogo di un’ amica in difficolta’. Conosco i suoi modi esuberanti e involontariamente aggressivi ed invasivi, che possono lasciare irritati. Personalmente sono piu’riservata, e quando la strada della vita e’in salita, ovunque mi trovo cerco di raggiungere un punto elevato e panoramico dove posso controllare il paesaggio e non avere ostacoli all’orizzonte, al massimo fumo una sigaretta. Solo se qualcuno si mette contro di me valuto azioni incisive.
Non le togliero’ il saluto come molti fanno, ma restero’ sua amica per quanto mi sara’possibile, perché le voglio bene, e magari trovero’ la mia maniera gentile, invece che cinica e diretta, per dirle che ‘ín this part of the world’ (e’una delle sue espressioni preferite) e’utile essere diplomatici e discreti. Forse i suoi problemi verranno ridimensionati, le auguro sinceramente di trovare una piccola oasi di quieto vivere, per sé e per la sua famiglia, del resto nessuno di noi puo'mai abbassare la guardia.
Mah, proprio ieri, avevo appena scoperto, nel primo pomeriggio, la squisita mahallabya di un locale libanese, servita con acqua di fiori d’arancio e una insolita copertura di miele, stavo li’col cucchiaino nell’aria e gli occhi chiusi, mentre il locale passava in sottofondo le piu’ belle canzoni della divina Fayrouz. La sua voce di velluto e’ piena di nostalgia, di rimpianto, di poesia e di immagini lievi e delicate. Le ultime gocce di miele erano per Shat Iskandariya, una ballata dedicata alla spiaggia di Alessandria, naturalmente in altri tempi.
Era un incanto troppo bello per durare fino a sera!

domenica 4 aprile 2010

Zahrah



Molti anni fa gli abitanti di A'Seefa soffrirono a causa di una lunga siccita'.
Tutte le preghiere per la pioggia sembravano inascoltate. Chiesero allora ad una bella fanciulla del villlaggio, Zahrah, di intercedere a loro favore con Dio. Zahrah accetto' felicemente e le fu detto che Dio avrebbe mandato la pioggia, ma che c'era un pegno da pagare. Zahrah avrebbe dovuto raggiungere Dio in cielo, diventando una stella splendente. Quando accetto' la siccitá ebbe fine.
Oggi, quando la gente di A'Seefa guarda nel cielo la stella piu' brillante, si ricorda di Zahrah, della sua bellezza e del suo sacrificio.


fiaba tratta da 'Omani folk tales', traduzione di Khalij.


Zahrah e' un classico nome femminile e in arabo significa 'fiore'. Il villaggio di A'Seefa si trova poco fuori Muscat lungo la costa frastagliata di scogliere e fiordi, verso sud e il racconto e'stato tramandato da Essa al Taie il cantastorie del villaggio. Anche Essa, o Issa, e' uno dei nomi maschili piu' frequenti qui nella parte meridionale dell'Arabia, ed e' il corrispettivo in lingua araba di 'Gesu'.

sabato 3 aprile 2010

Stamattina


Come ogni mattina, per andare al lavoro percorro un bellissimo tratto di spiaggia lungo l'oceano. Alle spalle del mare aperto c'e'Qurum Park con una piccola laguna ricoperta di mangrovie e popolata da uccelli marini. L'ora del tramonto pero' e'ancora piu'bella.