mercoledì 23 marzo 2011

Nowruz 2011


Con l'equinozio di primavera si e'aperto il nuovo anno persiano, una ricorrenza pre islamica antichissima che si celebra ancora con grande entusiasmo in tutti i paesi dell'Asia centrale legati all'impero persiano di un tempo.

Era una festa dedicata al dio zoroastriano Ahura Mazda, legato alla saggezza, alla rinascita, e simboleggiato da un fuoco sacro, attorno al quale si danza e si scambiano doni. Leggete qui tutte le notizie, storiche e leggendarie, legate alla festa di Nowruz:

Nel frattempo auguro a tutti un anno di gioia, amore e serenita', con qualche verso fiabesco del poeta cortese Nizami:

Il tempo passa ma il vero amore rimane.
La vita di questo mondo è, per lo più, un susseguirsi di illusioni e d’inganni.
Ma l'amore vero è reale, e la fiamma che lo alimenta arde per sempre, senza inizio né fine.


sabato 19 marzo 2011

Primavera a Muscat


A dire il vero e'una primavera tropicale, non piove mai e la temperatura gia' supera i 30 gradi, da qualche settimana. Qualcuno vuole fare scambio con me?

domenica 13 marzo 2011

Bahla e Samail



L'oasi di Samail si presta ad una passeggiata lungo la stradina silenziosa che l'attraversa. Un po' sgangherata come tutti i villaggi del deserto, e' ora di pranzo e gli abitanti hanno appena fatto ritorno a casa dopo la preghiera del venerdi'. Tra i giardini di palme aleggiano profumi di cucina. C'e'una vecchia fortezza in cima alla rupe, i falaj scorrono tra le palme per distribuire l'acqua e al centro del villaggio si trova una piccola moschea, la prima dell'Oman, costruita nel nono secolo da Mazin Bin Ghadubah, il primo omanita convertito all'Islam. Non vi sono tracce antiche pero', l'edificio, ora anonimo, e'stato ricostruito piu'volte.


Un vecchio Corano nella moschea piu'antica dell'Oman, a Samail

Che si fa? Lanciamo la macchina attraverso il deserto, oltre Nizwa, tra le catene di montagne rocciose titaniche, verso Bahla. E' una villaggio misterioso, gli omaniti di cittá ne hanno timore, il sultano da poco ha invitato gli abitanti a non praticare la magia per non spaventare la gente...E infatti, all'ingresso di Bahla incontriamo il fachiro. E'un vecchio seduto a gambe incrociate sul ciglio della strada, con lo sguardo fisso nel vuoto davanti a lui. Che strano luogo per sostare da solo, e poi gli omaniti non si siedono mai cosi'...Neppure il suo turbante e' omanita, di un bianco soffice e incredibilmente candido. La sua tunica invece e' sporca, fakir in arabo significa povero. Dalla macchina mi giro per controllare, e'una frazione di secondo, il fachiro e' scomparso.

Bahla e'deserta, solo qualche turista di passaggio. La fortezza e' in ristrutturazione ma i djinn ci osservano silenziosi.



domenica 6 marzo 2011

Proteste nel Sultanato dell'Oman

Forse ai piu’attenti non sara’sfuggito qualche trafiletto sui quotidiani italiani dove si annuncia che anche il Sultanato dell’Oman e’stato raggiunto dall’onda verde delle proteste di popolo che hanno travolto i Paesi del nord Africa.

Gia’ dal 27 febbraio nella citta’ di Sohar, - un centro industriale che si trova circa a duecento chilometri a nord di Muscat – gruppi di manifestanti si sono radunati provocando anche numerosi danni e non sono mancate purtroppo le vittime. Secondo le notizie riportate, i manifestanti chiedevano la rimozione di alcune alte cariche dello stato, l’aumento dei salari e lavoro per i disoccupati.

Le proteste hanno cercato di bloccare le attivita’ del porto di Sohar che e’ il principale scalo commerciale del sultanato. Quest’ ultima azione pare abbia aperto la strada alla pista del sabotaggio. Elementi stranieri, provenienti dagli Emirati, avrebbero fomentato le rivolte allo scopo di rallentare o bloccare le attivita’ in crescita del porto di Sohar, considerato un rivale del porto di Jebel Ali (nell’emirato di Dubai). Piu’ di un mese fa la stampa omanita aveva rivelato l’arresto di due cittadini degli emirati, accusati di spionaggio. A riprova di questa teoria pochi giorni fa l’emiro del Kuwait si era offerto come mediatore per una riconciliazione tra il presidente degli UAE e il sultano Qaboos bin Said. L’incontro si e’ effettivamente svolto qui in Oman ma non si conosce l’esito di questi colloqui.

Tuttavia, a fronte di tali manifestazioni sono stati emessi diversi decreti che hanno riguardato sia l’avvicendamento di importanti cariche dello stato, sia iniziative economiche e sociali. Qui nel sultanato le leggi si fanno subito e sono valide immediatamente, dunque un decreto ha ordinato, per esempio, che siano assegnati ben 50.000 posti di lavoro...

Preferisco astenermi da fare commenti, perche’ oltretutto l’invito a procedere alle assunzioni e’stato esteso anche alle aziende private.

Rispetto a Sohar, la situazione a Muscat e’tranquilla. E’ possibile che parte delle proteste siano scaturite da un desiderio di emulazione di quanto e’ avvenuto in altri paesi arabi. Certo e’ che il Sultanato e’ un paese stabile e che i suoi cittadini, agli occhi di un europeo, godono di privilegi, di benefici, e di una potenziale qualita’ media di vita che si potrebbe definire decisamente superiore (servizi di base come sanita’, scuola, assistenza, ecc...) anche se a volte basta uscire da Muscat per accorgersi che la maggiorparte degli omaniti mantiene per scelta uno stile di vita frugale e primitivo.