Gli uomini arrivano in silenzio e dal modo in cui vestono e dai lineamenti si puo’ riconoscere la loro origine; omaniti, egiziani, sauditi, pakistani. I figli seguono a volte il papa’, oppure se piccoli restano insieme a mamma e sorelle nella sala di preghiera riservata alle donne. Nelle moschee di Muscat, quasi tutte di recente costruzione, questa sala si trova spesso in un edificio separato, dotato di tutti i comfort. Le grandi moschee omanite sono intrise di forte fragranza di mirra, spaziose e accoglienti per tutti e fornite di aria condizionata. I bimbi imitano i gesti dei grandi oppure corrono e giocano sui grandi tappeti.
La gente rispetta le cinque preghiere del giorno con semplicita’, e queste scadenze modellano tutta la loro routine quotidiana ma senza raggiungere eccessi cosi’ come avviene ad esempio in Arabia Saudita. Li’ per decreto si deve lasciare il lavoro, anche se solo per qualche minuto. Negozi ed uffici si fermano e aleggia il timore di un controllo da parte dell’autorita’ religiosa, che vigila tramite pattuglie dislocate in citta’.
Invece in Oman e’ spontaneo recarsi a pregare in moschea anche all’alba. La chiamata e’ diffusa dagli altoparlanti per essere udita in tutto il quartiere, ogni giorno display digitali riportano esatti al minuto l’orario preciso per ogni preghiera. Solenne e seguita e’ la preghiera del venerdi’ a mezzogiorno, arricchita da un discorso a tema. Chi vuole rispetta il precetto pregando nei luoghi in cui si trova al momento: uffici, palestre, negozi, ospedali, - che spesso riservano spazi dedicati - portando con sé un tappetino o una stuoia. Supermercati e centri commerciali dispongono sempre di sale, per uomini e donne, dotate di bagni per compiere le abluzioni di piedi mani e viso.