venerdì 26 giugno 2009

Giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura


Un'occasione di sensibilizzazione proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1997. Dal 1996 il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) gestisce il progetto VI.TO. - Accoglienza e Cura delle Vittime di Tortura, co-finanziato dalla Commissione Europea - Diritti Umani e Democratizzazione - e dal Fondo Volontario delle Nazioni Unite per le Vittime di Tortura. Il progetto VI.TO. partecipa alla rete che fa capo all'IRCT - International Rehabilitation Centre for Victims of Torture (Copenaghen).


Inoltre, l' Associazione Centro Astalli-Progetto Sa.mi.fo., ARCI, Caritas, CIR-Progetto Vi.To., FCEI, Medici contro la Tortura, Servizio Centrale Sprar, UNHCR promuovono il seminario "Accogliere le vulnerabilità. Criticità, esperienze, proposte" - 26 giugno 2009, ore 10.30, Sala Assunta Via degli Astalli 17, Roma. Sono previsti i seguenti interventi:
Giancarlo Santone, psichiatra progetto Sa.mi.fo.: Caratteristiche e bisogni delle vittime di traumi premigratori, migratori e postmigratori.
Pina Deiana, psicoterapeuta progetto Vi.To.: Implicazioni psicologiche nei richiedenti asilo e rifugiati sopravvissuti a traumi estremi.
Christopher Hein, direttore C.I.R.: Difficoltà di accesso alla tutela e strumenti legislativi internazionali.
Maria Silvia Olivieri, Servizio Centrale SPRAR: L'accoglienza di soggetti vulnerabili: criticità e prime risposte di sistema.
Ringrazio un lettore sensibile di questo blog che ha fatto omaggio di alcuni versi del poeta albanese Gezim Hajdari:

Ogni giorno creo una nuova patria
in cui muoio e rinasco quando voglio
una patria senza mappe né bandiere
celebrata dai tuoi occhi profondi
che mi accompagnano per tutto il tempo
del viaggio verso cieli fragili
in tutte le terre io dormo innamorato
in tutte le dimore mi sveglio bambino
la mia chiave può aprire ogni confine
e le porte di ogni prigione nera
ritorni e partenze eterne il mio essere
da fuoco a fuoco e da acqua
a acqua l'inno delle mie patrie è il canto del merlo
ed io lo canto in ogni stagione di luna calante
che sorge dalla tua fronte di buio e di stelle
con la volontà eterna del sole


mercoledì 24 giugno 2009

Pausa caffe'


Nelle capitali del Golfo i locali sono tutti nuovi e arredati con eleganza; spopolano le catene come Costa Coffee, Second Cup e Starbucks, gradevoli per una sosta ma spartane nel servizio e di qualita’ mediocre, oppure lo stile italiano, piu’ raffinato, dei franchise di SZE (Segafredo Zanetti Espresso) e di Caffe’ Vergnano 1882. Talvolta vado proprio lì, (a Muscat si trova nel quartiere detto MSQ ‘Madinat Sultan Qaboos’) a bere un caffe’ per riprendermi dal caldo e dallo stress degli infiniti tragitti in macchina e per usare i servizi wireless dal portatile!

Quando si viaggia nei paesi arabi salta all’occhio la gran quantita’ di semplici caffetterie (maqha) dove la gente, solitamentetamente uomini, trascorre il tempo a oziare ma anche a discutere di affari. Il caffe’omanita si prepara aggiungendo alla miscela le bacche di cardamomo macinato, dall’aroma di limone vagamente balsamico. Si fa bollire nel grande bricco decorato - ibriq, gia’zuccherato e con un po’di zafferano e si offre agli ospiti in visita, all’inizio e alla fine dei pasti, insieme a certi dolcissimi datteri. Le tazzine da caffe’sono molto piccole e la bevanda finale e’ leggera, poco piu’di un’acqua torbida e talvolta verde, che si beve anche tiepida.



Il curioso ‘Nescafé’ molto popolare in Egitto ha una preparazione laboriosa che si puo’scrutare in tutti gli uffici e negli ambienti di lavoro dove’c’e’sempre un custode ‘cambusiere’. In un bicchiere versa del caffe’ e del latte in polvere, zucchero e qualche goccia d’acqua. Mescola con energia a lungo fino a formare una cremina schiumosa; poi aggiunge acqua calda. Nell’ufficio di Tamer, il buon Ali, mancato qualche mese fa, preparava con arte questa bevanda; sentivo il cucchiaino che rimestava come una campanella e poi lui lo serviva col sorriso.
Il ‘caffe’turco’ invece usa la stessa miscela al cardamomo ma e’ ben piu’denso, e si prepara in piccoli pentolini per una o due persone. Una volta servito nelle tazzine va lasciato li’un attimo a decantare, se ne beve appena un sorso e si lasciano i fondi. Mi sembra che il caffe’ che bevono le donne sia diverso da quello degli uomini...Madame Aida, alla portineria del consolato italiano di Alessandria, tra una chiacchiera e l’altra sapeva ‘leggere la tazza’. Preparava il caffe’e dopo averlo bevuto lasciavo la tazza capovolta sul piatto. Dopo una mezz’ora i fondi avrebbero formato dei disegni dai quali lei intravedeva il destino...
Muscat e’una citta’moderna e cosmopolita, ci sono tanti altri locali dove fare una pausa e personalmente scelgo quelli che preparano il giusto espresso o il macchiato corroborante per una bella sferzata di energia: al momento ‘Barista’al Sabco Center o al Muscat City Center, D’Arcy’s Kitchen a Qurum e la caffetteria dell’Intercontinental e magari sullo sfondo ‘Aishalak’ la hit frizzante di Elissa, elegante star libanese. Cosi’mi riprendo!


http://www.youtube.com/watch?v=xNMwT-oJSWI

venerdì 19 giugno 2009

Giornata mondiale del rifugiato - 20 giugno

La Convenzione di Ginevra (art. 1A,1951) descrive come rifugiato colui che 'temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalita', appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori dal Paese di cui e' cittadino e non puo' o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese..."Nella sua lungimiranza la Convenzione ha esteso l'orizzonte ed ha 'plasmato' qualcosa che gia' esisteva (per esempio 'i passaporti Nansen').

Nel tempo gli stati contraenti si sono impegnati a recepire la convenzione all'interno della loro normativa, e tuttavia la materia e' complessa; non siamo purtroppo di fronte ad una scienza esatta, e il diritto di asilo non e' una esclusiva di coloro che provengono da quei Paesi che noi crediamo 'poveri', nel senso che non viene predefinita alcuna specifica appartenenza geografica. In Italia non esiste una vera legge sull'asilo ma una serie di strumenti che vanno dal testo unico sull'immigrazione ai vari DPR e alle direttive europee, e che si sono susseguiti nello sforzo, per tentativi, di dare risposte al tema del diritto di asilo: con le protezioni umanitarie e sussidiarie, con la verifica degli asili strumentali ecc... - si possono vedere i siti di ACNUR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e del CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati).


Le linee guida per la valutazione delle richieste di riconoscimento dello status di rifugiato della commissione nazionale per il diritto di asilo riportano che 'la Convenzione di Ginevra non prevede che gli stati firmatari concedano lo status di rifugiato a coloro che abbandonano il loro Paese di origine in seguito a conflitti armati nazionali o internazionali', e che ' la situazione di generale insicurezza del Paese di origine del richiedente asilo non costituisce di per se' sola motivo per il riconoscimento dello status di rifugiato, ma e' necessaria invece la sussistenza di un fondato pericolo di persecuzione diretta e personale'.

Gia', e' proprio su questa condizione che ruota l'immenso lavoro di tutti coloro che sono coinvolti : infiniti colloqui e interviste strazianti, ricerche, il medico legale per i referti delle torture, documenti, memorie, traduzioni, telefonate di speranza, contatti, lettere, battaglie, la rete di solidarieta', ci si appiglia a qualunque cosa, fino al giorno dell'intervista in commissione, e poi l'attesa, la speranza, l'esito, i ricorsi, gli appelli, il successo, la riconoscenza inaspettata, ognuno come puo' e poi ciascuno per la sua strada, e altri verranno ancora.

Mon amie la rose


Le notizie di questi giorni dallo Yemen mi hanno cosi' turbato...Tre creature indifese, inermi, uccise con tanta crudelta'. Invio una preghiera simbolica affinche' possano trovare pace, con questo brano 'mystique' della cantante egiziana Natacha Atlas.




Mon amie la rose

On est bien peu de chose
Et mon amie la rose me l'a dit ce matin
A l'aurore je suis née, baptisée de rosée
Je me suis épanouie
Heureuse et amoureuse
Au rayon du soleil
Je me suis fermée la nuit
Me suis reveillée vieillie
Pourtant j'etais très belle
Oui j'etais la plus belle
Des fleurs de ton jardin
On est bien peu de chose
Et mon amie la rose me l'a dit ce matin
Vois le dieu qui m'a faite
M'a fait courber la tête
Et je sens que je tombe
Et je sens que je tombe
Mon coeur est presque nu
J'ai le pied dans la tombe
Déjà je ne suis plus
Tu m'admirais que hier et je serais poussière
Pour toujours demain
On est bien peu de chose
Et mon amie la rose morte ce matin
La lune cette nuit, a veillé mon amie
Moi en rêve j'ai vu
Eblouissant les nuits
Son âme qui dansait
Bien au déjà du vu.
Et qui me sourait
Croit celui qui peut croire
Moi j'ai besoin d'espoir
Sinon je ne suis rien
On est bien peu de chose
Et mon amie la rose me l'a dit ce matin
Vois le dieu qui m'a faite
M'a fait courber la tête
Et je sens que je tombe
Et je sens que je tombe
Mon coeur est presque nu
J'ai le pied dans la tombe
Déjà je ne suis plus
Tu m'admirais que hier
Et je serais poussière
Pour toujours demain.




domenica 14 giugno 2009

Té indiano

C'e' un' invito dall'India! Mentre chiacchieriamo nella sua cucina l’amica Dipal prepara del té con impeccabile stile anglo indiano casalingo; l’infuso nero fuma in una casseruola tanto da sembrare denso, a quel punto si filtra. Poi si rimette sul fuoco a bollire, a lungo, con l’aggiunta di molto latte e tanto zucchero e in ultimo gli aromi. Gli omaniti, oltre al latte aggiungono solo zenzero in polvere per rendere il té piccante, ma Dipal ha una ricetta segreta: da un vaso di vetro si diffonde un bouquet piu’intenso, una miscela di spezie di cui neanche lei sa dirmi granche’: ‘me la spedisce mia mamma da Bombay, so che va da uno speziale e si raccomanda le proporzioni, ma di piu’non so’. Si lascia bollire ancora un po’, ed e’pronto, versiamo nelle tazze, ci portiamo il pane puri appena fritto, qualche biscotto, e via in soggiorno a guardare la tv.

venerdì 12 giugno 2009

Marhaba!!!


Welcome to a new baby girl in Muscat. Her name is Angeline Ruth, congratulations to mama Anubis and Daddy Anup, all the best wishes from aunt Anna and uncle Tamer!!!





lunedì 8 giugno 2009

W'ameh - Fayrouz


Adoro questa melodia orientale ipnotica e delicata di Fayrouz, che porta immagini, pensieri e ricordi. http://www.youtube.com/watch?v=0Gvcp7A9gd8

Lungo le spiagge dell'Oman si possono raccogliere stelle marine, coralli e conchiglie rare da collezionare. A volte nei deserti le conchiglie fossili affiorano tra le dune, per esempio nel Mare di Sabbia (Sea of Sand) del Sahara, che in arabo significa appunto 'deserto'. Nella mitologica oasi berbera di Siwa ho trovato un tessuto raro e favoloso, fatto a mano dalle donne del luogo, e che indosso come in un cerchio magico mentre raccolgo conchiglie sulla riva dell'Oceano.



venerdì 5 giugno 2009

Acqua zucchero e limone

Fa molto caldo, gira voce che si sono toccati i 60 gradi in citta’...ormai siamo abituati, il trucco e’ quello di coprirsi per evitare lo sbalzo termico dei locali chiusi e climatizzati. A casa, succo di arancia, pesca e acqua di rose, e anche a Muscat si trovano i chioschi di succhi di frutta, si fanno al volo davanti a voi, in tutti i gusti: mango, fragola, canna da zucchero, melograna, arancia, carota, ananas. Ma il piu’ classico e’ il limone, o meglio, le minuscole limette verdi, centrifugate intere con tutta la buccia, acqua e tanto zucchero. Il cocktail piu’ semplice del mondo con la variante alle foglioline di menta, che si aggiungono fresche, in gran quantita’.