Una sera mi sono recata nuovamente al souk per fare degli
acquisti, questa volta in compagnia di un’amica, precisamente la moglie di un collega canadese. Lei e’ colombiana, una fanciulla
di cristallo che sembra uscita da un libro di fiabe.
Sulla via del
ritorno, lungo la Corniche nei pressi della moschea sciita vediamo un anziano omanita seduto a terra, simile a quello della foto, con le sue
mercanzie di frutta e verdure. Un cesto
di datteri freschi, un secchiello di piccoli manghi verdi da cuocere, qualche
misteriosa erba curativa ed un grande vassoio di peltro pieno di minuscole bacche
scure, fresche, mai viste prima.
Ci avviciniamo incuriosite e lui si alza e ci viene incontro
in modo burbero: ‘’ cinque real al chilo’’.
Non ho alcuna intenzione di acquistarli cosi’ cari, perche’ non so cosa
siano questi fruttini ne’ cosa potrei farne,
tento almeno di ricavare qualche notizia; ‘’ Vengono dal tuo giardino? Che cosa
sono?’’ Lui allora ci offre qualche
fruttino e ripete “Jebel Akhdar! “ All’
assaggio, sono dolcissimi. Alla vista sembrano mirtilli ma il sapore e la
presenza di un nocciolino ricordano le
ciliege. Ringraziamo, restiamo li’ a degustare e infine ci allontaniamo dal
vecchio djnn della Montagna Verde. “‘ Forse abbiamo mangiato dei frutti magici,
stiamo a vedere “ .
Da quella sera molte cose sono successe. Esattamente come il
vecchio djinn di Jebel Akhdar aveva
offerto quei frutti, cosi’ altre minime cose
sono arrivate copiose come doni senza
che le avessi previste. Omaggi e regali da parte delle persone piu’ svariate,
messaggi, telefonate, inviti. Eventi infinitesimali, apparentemente invisibili, e che stupiscono per la loro bizzarra
semplicita’ - ‘‘ E’ passata Y. e ha lasciato queste caramelle per te…” - ma
che ordinate in fila una dietro l’altro rappresentano forse le tappe di una caccia al tesoro.
Ho scoperto in seguito che i fruttini potrebbero essere ‘acai’
, bacche tropicali effettivamente coltivate tra i pendii di Jebel Akhdar ma introvabili a Muscat
e dalle quali si ricava un succo
miracoloso…oppure, potrebbero non essere
mai esistiti…