L’impero commerciale omanita raggiunse il suo splendore nel corso del Settecento quando le flotte mercantili dominavano le rive occidentali dell’India e i suoi territori del Baluchistan e le coste orientali dell’Africa in particolare; spezie, oro e merci di ogni sorta, nonche’ il commercio degli schiavi, affidato agli indiani. I libri di storia nelle scuole arabe ancora ricordano il ‘Saltanet Masqat Oman wa Zenjebar’. L’autonomia e l’indipendenza degli anni Sessanta e l’unificazione con il Tanganyika nell’attuale Tanzania, non hanno intaccato il secolare legame tra Oman e Zanzibar.
A Muscat si trova il piccolo museo privato Beit Adam, visitabile su appuntamento, che presenta una rara collezione di portolani, mappe, monete e documenti postali e una ricca sezione dedicata all’Oman in Est Africa.
Circa il trenta per cento della popolazione omanita si divide tra Zanzibar e Muscat o Salalah, ed e’di madre lingua swahili. Non e’raro che all’interno di uno stesso nucleo familiare piu'figli abbiano passaporti diversi e che giovani omaniti scoprano di avere a Zanzibar un certo numero di fratelli e sorelle a loro sconosciuti, nati da matrimoni poligami.
Dalle isole arrivano sapori intensi di pietanze a base di pesce, cocco e chiodi di garofano, melodie taraabu, danze, percussioni e riti magici.
A Muscat si trova il piccolo museo privato Beit Adam, visitabile su appuntamento, che presenta una rara collezione di portolani, mappe, monete e documenti postali e una ricca sezione dedicata all’Oman in Est Africa.
Circa il trenta per cento della popolazione omanita si divide tra Zanzibar e Muscat o Salalah, ed e’di madre lingua swahili. Non e’raro che all’interno di uno stesso nucleo familiare piu'figli abbiano passaporti diversi e che giovani omaniti scoprano di avere a Zanzibar un certo numero di fratelli e sorelle a loro sconosciuti, nati da matrimoni poligami.
Dalle isole arrivano sapori intensi di pietanze a base di pesce, cocco e chiodi di garofano, melodie taraabu, danze, percussioni e riti magici.