venerdì 28 maggio 2010

Ras Al Hadd - il punto piu' orientale d'Arabia


Ras al Hadd si puo' tradurre come 'Capo Limite' ed e' il punto geografico piu' ad est della penisola araba. In questo punto si mescolano le acque del Golfo Arabico e dell'Oceano Indiano, la costa rocciosa é ricca di calette, lagune e baie riparate dal mare aperto.

Un campeggio isolato sulla riva del deserto e una bella spiaggia tropicale...

sabato 22 maggio 2010

Cose semplici


Una serata tra amiche a casa di Anubis con la scusa che ''e' la giornata internazionale della danza orientale''... trascorsa a ballare, scambiarci vestiti, gioielli, ali di Iside. Nadia, che e'omanita, si e'raccomandata che nessuno veda le sue foto.
Ognuna ha portato qualcosa, per il Venezuela c'erano le polpettine arepa al mais dichiarate indispensabili come il pane e preparate da Anubis, e poi i dolcetti giapponesi fatti in casa da Mutzuko, a base di crema di fagioli azuki tra due pancakes ( assaggiati da parte mia con poco entusiasmo). Nadia ha promesso per la prossima volta vere specialita' baluci, la tribu'alla quale appartiene, pero' ha offerto le focacce di zataar, ricoperte da uno strato di origano, semi di sesamo, olio e limone.
Nella foto si vede anche una teglia di tiramisu', non e' il mio dolce favorito ma e' furbo da preparare: non serve cuocere creme, ne' friggere niente, ne' soprattutto accendere il forno! e poi so che Anubis e i suoi bimbi sono ghiotti di cioccolato!
La bimba di Mutzuko e il piccolo di Anubis, eta' media quattro, si sono fidanzati. Lei in abiti Hello Kitty siede da gran dama sulla poltroncina verde mentre Athilio le serve per finta il caffe'.
Risolviamo il problema della serata: qual'e' la migliore qualita' di mango? Secondo Anubis, il mango Alphonso, cosi'si dice, per fare il succo fresco. Ma... non so, io ho trovato da Al Fair dei manghi australiani deliziosi, la buccia era rossa e gialla, e la polpa profumava di vaniglia. Nadia sostiene che fanno gli innesti tra piante diverse.
Sono quasi le nove, siamo nel quartiere di al Falaj e mi aspettano quindici chilometri fino a Qurum, dove Tamer e' ancora in ufficio come ogni sera, e altri quindici verso casa, fino ad Azaiba. Non ci resta che brindare con sciroppo di lamponi!


mercoledì 19 maggio 2010

1,2,3 Soleils



Vorrei suggerire una bella raccolta di musica araba e mi piacerebbe sapere se qualcuno gia' la conosce, il CD dal vivo dei cantanti algerini Khaled, Taha e Faudel, da un concerto di Parigi del 1999. Sono idoli delle folle e si sente, la prima volta che ho ascoltato il brano piu'famoso era proprio il 1999, la celeberrima 'Abdel Kader', una canzone patriottica dal ritmo travolgente.

Se siete danzatrici, mi sento di dire che i brani non sono ballabili, ma la musica e'splendida, un'intera orchestra araba tradizionale con archi e percussioni, con il flauto che richiama gli incantatori di serpenti, e poi i sonagli e i tamburelli, e le percussioni che evocano il ritmo della marcia di una carovana di cammelli sulla sabbia.
E' per staccare un po'dalle canzoni egiziane pop che le maestre amano rifilare alle allieve, piene di battimani, fisarmoniche e coretti insulsi. Provate a salire su un taxi del Cairo (il modo migliore per spostarsi) e sentite un po'cosa ascolta l'autista a tutto volume e poi fatemi sapere se non vi viene voglia di lanciare dal finestrino lui e tutte le sue cassette! Se siete in macchina con amici cosi', chiedete di ascoltare una cassetta di Corano, sara' un sollievo immediato.

Tornando al CD, trovo che i brani siano un piu' intenso dell'altro, da sentire ad esempio in macchina su una lunga distanza. C'e' 'Aisha' di Khaled, la malinconica 'Comme d'habitude' e se siete fortunate qualcuno vi sussurrera' il ritornello di 'Tellement je t'aime, je pense à toi...'
Ecco il video di 'Abdel Kader', davvero 'émouvant'.



Nella terra di nessuno tra l'Oman e gli Emirati

sabato 15 maggio 2010

Wadi Beni Khalid


La valle e’completamente isolata e racchiusa al centro di aspre montagne deserte ma raggiungibile tramite una strada di montagna abbastanza agevole. La vegetazione fitta di palme e giardini compare all'improvviso e tra le case si aggirano gli abitanti del luogo, quasi tutti anziani simili a folletti, dalla lunga barba, il turbante bianco e il bastone da pastore.

Cerchiamo di risalire con la macchina un sentiero che si infila dentro una giungla buia ma le auto parcheggiate dei locali ostruiscono il passaggio. Ed e’ allora che vedo la strega: immobile come una sfinge, una donna del posto siede appoggiata ad un muretto tra le palme. Tiene le braccia intorno alle ginocchia rannicchiate ed e’ fasciata in un grande foulard a fiorellini. Gli occhi piccoli e disegnati di khajal, lo sguardo verso un punto all’infinito e un anello d'oro al naso. Ci separa il finestrino della macchina, la distanza sara' un metro, eppure e' comparsa all’improvviso, non c'era prima! Si dice che in Oman qualcuno sa come apparire e scomparire o spostare le persone in luoghi diversi, e piu’ volte a Muscat ci hanno messo in guardia. E’ solo una sensazione di pelle, ho scoperto dopo che a Wadi Beni Khalid si pratica la magia. Si dice che sia abitata dai ‘moualem’, guaritori che alleviano le malattie e tolgono il malocchio, quindi non si tratta di magia nera o stregoneria, vietata e perseguita dall’Islam, di cui presto raccontero’.
La zona piu' verde verso la sorgente e i laghetti tra le palme sono stati trasformati in un' area per pic nic e siccome é venerdi’ molti turisti e abitanti del posto si radunano per grigliare carne, cantare e suonare la chitarra.
Al posto di ristoro gestito da laboriosi indiani compare un meraviglioso bicchiere del piu’dissetante succo di anguria, qui, nel mezzo del nulla del deserto d'Arabia. Non e'magia questa?

Sulla via del ritorno, lungo la strada principale pascolano liberamente capre e cammelli anche selvatici, nel terreno brullo del deserto. I beduini che allevano i cammelli usano legare fra loro con una corda di circa un metro le zampe anteriori per non farli allontanare troppo. Gli animali si muovono liberamente ma non riescono a correre, e bisogna fare attenzione quando si vedono cammelli sul ciglio della strada. Potrebbero attraversarla all’improvviso provocando gravi incidenti. Gli automobilisti del luogo e la polizia stradale lo sanno e si avvicinano con l'auto scacciandoli con il clacson. Gli animali infastiditi si allontanano trottolando goffamente verso l’interno e il pericolo per un po' e' scongiurato.

Prima di riprendere la via verso Muscat facciamo sosta per la benzina ad un villaggio dei dintorni, ed e’ allora che ricevo un messaggio. Da una breccia in mezzo al muro ai bordi del piazzale, dietro di me compaiono due figure femminili vestite di rosso e nero e con il burqa omanita sul viso, che rimangono li’ ferme a guardare, esattamente cosi'.

mercoledì 12 maggio 2010

L'anello magico


All'ingresso della grotta
La grotta di Moquel si trova nelle vicinanze di Wadi Bani Khalid, una zona fertile e verde grazie alle acque sotterranee che scorrono tutto l'anno. Datteri e banane crescono in abbondanza e stagni e corsi d'acqua rendono il luogo gradevole e attraente. La gente del posto narra di una fenditura nella montagna che si apriva a chi conosceva le parole corrette. 'Salim bin Saliym Salam' e la roccia si apriva per rivelare uno meraviglioso paradiso di giardini e fresche sorgenti.

Molto tempo fa un uomo pronuncio' le parole magiche 'Salim bin Saliym Salam' e le rocce si aprirono. L'uomo entro'allora nella montagna e fini' per perdersi in quello splendido paradiso.

Per lungo tempo si aggiro' spaventato fino a che incontro' un altro viandante. Questo possedeva un anello magico che avrebbe guidato il disperso ad uscire. L'uomo diede in prestito l'anello ma gli chiese di fare una promessa. Allontanandosi, avrebbe dovuto lasciare l'anello all'uscita.
L'uomo che si era perso accetto' la promessa, ma esaminandolo si accorse che l'anello era molto bello e di gran valore e decise di tenerlo.
Con l'ausilio dell'anello trovo' la via d'uscita ma mentre risaliva la montagna le rocce si chiusero intorno a lui. Rimase allora intrappolato, finche' il viandante dell'anello fece la sua comparsa per ricordagli la promessa fatta. Il disperso allora chiese perdono ed assicuro' all'uomo dell'anello che aveva finalmente capito la lezione. Le rocce allora si aprirono e il viandante fu liberato.
(racconto tratto da 'Omani Folk Tales', trad. Khalij)

A Wadi Bani Khalid

domenica 9 maggio 2010

Muscat souk maggio 2010


Venite con me a fare un giro al mercato di Muscat? E'un ottimo scacciapensieri e come tutti i mercati orientali e' zeppo di oggetti e di luoghi fiabeschi...


Le scarpette in pelle ricamate vengono dal Pakistan e sono differenti l'una dall'altra, ma cio'che conta e' la misura giusta, le piu' artigianali non hanno la forma del piede destro o sinistro. Sono leggerissime ed esotiche, ne ho una collezione intera!


E'venerdi' e gli omaniti si danno da fare per la compravendita di oggetti in oro e argento. Questo negozio fa anche da rigattiere ed e'molto frequentato sebbene i prezzi siano un po'eccessivi. Ma si trovano pezzi unici e attraenti soprattutto per le appassionate di pietre preziose e di gioielli beduini, appesi a migliaia alle pareti e al soffitto della bottega come una foresta di liane.


Con pazienza bisogna mettersi seduti sugli sgabelli intorno ai crateri pieni di monete antiche, lasciate nei secoli da marinai e mercanti di passaggio, oppure a scavare tra i monili sfusi e lavorare di fantasia per creare il proprio portafortuna. Il valore dei gioielli tribali in argento e leghe varie e'dato dal loro simbolismo e dai decori o dalla presenza di pietre dure e semipreziose, piu'che dal materiale e dalla lavorazione. Per gli acquisti migliori vorrei recarmi nella citta' di Ibra, ad un paio d'ore di macchina da Muscat. In questa cittadina sulla strada per Nizwa ogni mercoledi' si svolge il mercato femminile, dove le donne dei villaggi e dei wadi della regione si radunano per vendere e comprare tutto cio' che serve a loro, biancheria, cosmetici, gioielli, abiti, e l'accesso e' precluso agli uomini.



Ultima sosta dallo speziale ('attar') per scegliere un olio profumato al gelsomino. Il bouquet e' cosi' fresco e intenso che andrebbe diluito con altri oli, per profumare il corpo e i capelli o per fare un massaggio o per un bagno profumato.

giovedì 6 maggio 2010

Matrimonio omanita parte 2



Il contesto
Nella sala-teatro allestita per la festa di Amina ci siamo ritrovate tra quattrocento invitate, solo donne! Tutte sedute a terra, sui tappeti stesi ai lati di una corsia rossa centrale. C’era la tribu’ dello sposa al completo, tra sorelle, zie, cugine, sorellastre, mogli di fratelli, figlie, amiche e conoscenti, e probabilmente anche il clan femminile dello sposo.
Le piu’anziane portano ancora il classico chador nero o a fiorellini, ora soppiantato dall'abaya, le piu’ giovani in costume tradizionale omanita, con i pantaloni decorati. Come ho gia'spiegato, nel rispetto delle usanze locali non ho potuto scattare fotografie, certo il mio comportamento non sarebbe stato apprezzato...


La sposa
Amina e’arrivata tra gli applausi, con il bouquet tra le mani. Era irriconoscibile per la quantita’ di trucco, sembrava una bambola di porcellana. Molto esile, aveva scelto un abito bianco di raso decorato di cristalli, che metteva in risalto le spalle strette e le braccia e le mani completamente decorate da fiori di henna rossa, e con i capelli castani raccolti e qualche meches bionda.
Due damigelle lanciavano petali di fiori veri sopra il lunghissimo strascico bianco. alcune ragazze giravano con cesti di paglia per offrire succhi di frutta, dolci e cioccolatini.

Dopo qualche minuto di sosta all'ingresso la sposa ha raggiunto da sola a passi lenti il divano allestito sul palco in fondo alla sala, tra pizzi, palloncini e velluti. La serata, dalle dieci a mezzanotte, consisteva in interminabili sessioni fotografiche con tutte le amiche per l'album ricordo (anche insieme a me!), il fotostudio ha inviato una donna fotografa.

Le amiche
Nel frattempo le amiche piu’ vicine alla sposa, di eta'compresa fra i 20 e i 25 anni, circondate da qualche sorellina, ballavano scatenate sotto il palco. Danze khaliji del Kuwait e del Bahrein, oppure le tipiche danze egiziane baladi. Indossavano lunghi abiti di chiffon colorati e scollatissimi, luccicanti di paillettes, ed erano truccate fino all’inverosimile e pettinate con ogni genere di extension, parrucca, capelli posticci. A dire il vero...l’insieme era leggermente ‘trash’ soprattutto per l’eccesso di trucco che riesce benissimo ad alterare i lineamenti! Le amiche piu’ festaiole si sono cambiate d’abito piu’volte, ma nulla si fa per caso: la sala era piena di di occhi che scrutano, di mamme, zie, sorelle, attente e pronte a riferire a casa, dove ai loro figli, nipoti, fratelli, potrebbe interessare una fanciulla. I momenti di gathering sociali e familiari sono luoghi di affari e di pubbliche relazioni, di negoziati e compromessi...


Le amiche della sposa

Le piu’ disinvolte mi hanno trascinato a ballare e allora non mi sono certo tirata indietro. In quel momento risuonava un hit egiziana piena di doppi sensi, popolarissima tra le danzatrici, ( 'L'uva'...).
Una ragazza si e ’poi esibita con danze omanite swahili dai ritimi incalzanti, dato che la musica e’di origine africana. Ha ballato scatenata muovendo fianchi e braccia senza mai togliersi il velo ne’l'abaya, anche in coppia: schiena contro schiena si scuote il sedere con ritmo irrefrenabile e si struscia uno contro l’altro scendendo sulle ginocchia, impossibile trattenere applausi e risate!

Lo sposo
E’arrivato a mezzanotte in compagnia dei testimoni, - quando la sala si e' fatta buia per qualche istante, - per prendere la sua bella e partire per il viaggio di nozze in Thailandia. Ha raggiunto la sposa sul palco e le ha sollevato il velo bianco per un bacio, era molto emozionato...
Me ne stavo andando quando le luci si sono accese e le donne, con la lingua tra i denti e la mano davanti alla bocca, hanno lanciato il loro grido corale di felicita’, il piu’acuto e squillante zaghruda che abbia mai sentito!

Gli sposi!

Ecco il video clip di 'El Enab': va ballata con una certa verve e molto spirito di interpretazione...ci pensa Dina, tra le piu' spiritose danzatrici egiziane, (tutti pensano che sia volgare...) ospite del video e meno scostumata del solito!

domenica 2 maggio 2010

Matrimonio omanita parte 1

trucco e look della sposa nei Paesi del Golfo (khaliji)


Sposa omanita tradizionale

Ho pochissime immagini del matimonio di Amina, che si e’ sposata a marzo di quest’anno.
Le ragazze omanite non si lasciano fotografare (ad esempio in Arabia Saudita e’piu’o meno vietato per legge) e quella sera si giravano o scappavano appena intravedevano una fotocamera sconosciuta quindi non ho insistito e ho preferito godermi la serata!

Nei Paesi arabi comunemente gli sposi si ritrovano in una moschea assieme ai testimoni, per recitare una breve formula rituale.
I festeggiamenti possono svolgersi lo stesso giorno o anche dopo settimane, ma nel Golfo sono strettamente separati; lo sposo offre un banchetto serale agli amici e fedeli di passaggio, presso una sala attigua alla moschea. La sposa, a seconda del ceto sociale, offre un rinfresco in una casa privata oppure, nelle grandi citta’ si organizzano cene e banchetti nelle sale dei tanti alberghi locali.

La serata per il matrimonio di Amina si e’svolta al Muscat Club, un circolo ricreativo che per chi conosce Muscat, si trova a Wadi Kabir sulla strada verso Al Bustan.

In modo semplice e informale Amina aveva consegnato un grazioso invito su cartoncino stampato, con sufficiente anticipo per risolvere il dubbio del vestito e dei regali. La parola d’ordine che circolava sulla cerimonia era ‘non tradizionale’. Sarah e Waad, le giovani amiche della sposa, vaghe e pasticcione, non erano in grado di darmi notizie piu’ precise, ‘non so, metti quello che vuoi sotto l’abaya e poi te la togli’! Dettagli piu’precisi sono arrivati da uomini, che peraltro non sono presenti ai banchetti femminili: ‘ah’! sono praticamente nude!' ( nel Golfo una donna e' gia' nuda quando mostra le braccia e le spalle...)

Ma insomma,..c’e’qualche colore vietato? Nero va bene? Alla fine ho scelto un classico stretch, orecchini e spilla di strass e un vaporoso boa di piume, rosse come i sandali di raso. Eccomi in posa poco prima di uscire, vi assicuro che il mio look era minimalista e sobrio, rispetto a quello delle altre invitate omanite! Poi ci saranno anche le foto degli sposi...