La valle e’completamente isolata e racchiusa al centro di aspre montagne deserte ma raggiungibile tramite una strada di montagna abbastanza agevole. La vegetazione fitta di palme e giardini compare all'improvviso e tra le case si aggirano gli abitanti del luogo, quasi tutti anziani simili a folletti, dalla lunga barba, il turbante bianco e il bastone da pastore.
Cerchiamo di risalire con la macchina un sentiero che si infila dentro una giungla buia ma le auto parcheggiate dei locali ostruiscono il passaggio. Ed e’ allora che vedo la strega: immobile come una sfinge, una donna del posto siede appoggiata ad un muretto tra le palme. Tiene le braccia intorno alle ginocchia rannicchiate ed e’ fasciata in un grande foulard a fiorellini. Gli occhi piccoli e disegnati di khajal, lo sguardo verso un punto all’infinito e un anello d'oro al naso. Ci separa il finestrino della macchina, la distanza sara' un metro, eppure e' comparsa all’improvviso, non c'era prima! Si dice che in Oman qualcuno sa come apparire e scomparire o spostare le persone in luoghi diversi, e piu’ volte a Muscat ci hanno messo in guardia. E’ solo una sensazione di pelle, ho scoperto dopo che a Wadi Beni Khalid si pratica la magia. Si dice che sia abitata dai ‘moualem’, guaritori che alleviano le malattie e tolgono il malocchio, quindi non si tratta di magia nera o stregoneria, vietata e perseguita dall’Islam, di cui presto raccontero’.
La zona piu' verde verso la sorgente e i laghetti tra le palme sono stati trasformati in un' area per pic nic e siccome é venerdi’ molti turisti e abitanti del posto si radunano per grigliare carne, cantare e suonare la chitarra.
Al posto di ristoro gestito da laboriosi indiani compare un meraviglioso bicchiere del piu’dissetante succo di anguria, qui, nel mezzo del nulla del deserto d'Arabia. Non e'magia questa?
Sulla via del ritorno, lungo la strada principale pascolano liberamente capre e cammelli anche selvatici, nel terreno brullo del deserto. I beduini che allevano i cammelli usano legare fra loro con una corda di circa un metro le zampe anteriori per non farli allontanare troppo. Gli animali si muovono liberamente ma non riescono a correre, e bisogna fare attenzione quando si vedono cammelli sul ciglio della strada. Potrebbero attraversarla all’improvviso provocando gravi incidenti. Gli automobilisti del luogo e la polizia stradale lo sanno e si avvicinano con l'auto scacciandoli con il clacson. Gli animali infastiditi si allontanano trottolando goffamente verso l’interno e il pericolo per un po' e' scongiurato.
Prima di riprendere la via verso Muscat facciamo sosta per la benzina ad un villaggio dei dintorni, ed e’ allora che ricevo un messaggio. Da una breccia in mezzo al muro ai bordi del piazzale, dietro di me compaiono due figure femminili vestite di rosso e nero e con il burqa omanita sul viso, che rimangono li’ ferme a guardare, esattamente cosi'.
Cerchiamo di risalire con la macchina un sentiero che si infila dentro una giungla buia ma le auto parcheggiate dei locali ostruiscono il passaggio. Ed e’ allora che vedo la strega: immobile come una sfinge, una donna del posto siede appoggiata ad un muretto tra le palme. Tiene le braccia intorno alle ginocchia rannicchiate ed e’ fasciata in un grande foulard a fiorellini. Gli occhi piccoli e disegnati di khajal, lo sguardo verso un punto all’infinito e un anello d'oro al naso. Ci separa il finestrino della macchina, la distanza sara' un metro, eppure e' comparsa all’improvviso, non c'era prima! Si dice che in Oman qualcuno sa come apparire e scomparire o spostare le persone in luoghi diversi, e piu’ volte a Muscat ci hanno messo in guardia. E’ solo una sensazione di pelle, ho scoperto dopo che a Wadi Beni Khalid si pratica la magia. Si dice che sia abitata dai ‘moualem’, guaritori che alleviano le malattie e tolgono il malocchio, quindi non si tratta di magia nera o stregoneria, vietata e perseguita dall’Islam, di cui presto raccontero’.
La zona piu' verde verso la sorgente e i laghetti tra le palme sono stati trasformati in un' area per pic nic e siccome é venerdi’ molti turisti e abitanti del posto si radunano per grigliare carne, cantare e suonare la chitarra.
Al posto di ristoro gestito da laboriosi indiani compare un meraviglioso bicchiere del piu’dissetante succo di anguria, qui, nel mezzo del nulla del deserto d'Arabia. Non e'magia questa?
Sulla via del ritorno, lungo la strada principale pascolano liberamente capre e cammelli anche selvatici, nel terreno brullo del deserto. I beduini che allevano i cammelli usano legare fra loro con una corda di circa un metro le zampe anteriori per non farli allontanare troppo. Gli animali si muovono liberamente ma non riescono a correre, e bisogna fare attenzione quando si vedono cammelli sul ciglio della strada. Potrebbero attraversarla all’improvviso provocando gravi incidenti. Gli automobilisti del luogo e la polizia stradale lo sanno e si avvicinano con l'auto scacciandoli con il clacson. Gli animali infastiditi si allontanano trottolando goffamente verso l’interno e il pericolo per un po' e' scongiurato.
Prima di riprendere la via verso Muscat facciamo sosta per la benzina ad un villaggio dei dintorni, ed e’ allora che ricevo un messaggio. Da una breccia in mezzo al muro ai bordi del piazzale, dietro di me compaiono due figure femminili vestite di rosso e nero e con il burqa omanita sul viso, che rimangono li’ ferme a guardare, esattamente cosi'.
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