domenica 6 febbraio 2011

Pensieri d'Egitto n.2



Al Cairo il vivace movimento anti-Mubarak e'giunto al 13esimo giorno di protesta. Pero' non ha ancora avuto luogo l'annunciata marcia verso il palazzo presidenziale di Helipolis che dista circa 20 chilometri da Tahrir Square; Il Cairo e' una megalopoli di oltre 20 milioni di abitanti e con una superficie sterminata, per attraversarla tutta da un capo all'altro, a volte occorrono piu' di due ore di macchina.

Il coordinamento occulto che ha fatto evadere in contemporanea tutti i carcerati, in tutto l'Egitto, ha liberato numerosi terroristi. Giovedi scorso il canale televisivo privato Al Manar, emanazione di Hezbollah che trasmette dal Libano, ha festeggiato in diretta l'arrivo a Beirut degli evasi, che hanno oltrepassato il confine via terra, sicuramente attraverso Gaza, confine controllato da Hamas e dall'Egitto, ma ora sguarnito dall'esercito impegnato a presidiare le citta'. Oltre alla sicurezza, all'esercito tocca il compito di scortare i camion di cibo verso negozi e mercati. Manca cibo, non ci sono soldi, non si pagano piu' gli stipendi ne' le pensioni, gli operatori del turismo hanno perso il lavoro.

Ma l'aspetto peggiore e' la mancanza di sicurezza, la quantita' di armi che circola e' spaventosa. Ad un amico e' stato offerto un mitragliatore per 500 pounds (circa 70 euro). Nella citta'di Al Arish, (bellissima spiaggia sul Mediterraneo, nel nord del Sinai) la sede della polizia e'stata attaccata con razzi, ed ora e'stato attaccato il vicino gasdotto che rifornisce Israele.

Venerdi', dopo la preghiera, ad Alessandria un corteo di protesta ha percorso la Corniche dalla stazione di Sidi Gaber fino alla piazza Saad Zaghloul. I manifestanti, per la maggiorparte vistosamente barbuti, gridavano slogan come 'l' Islam e' la soluzione' , motto storico dei Fratelli Musulmani, 'via i non musulmani' , 'vogliamo la repubblica islamica'.

Il primo ministro britannico Cameron ha suggerito che i Fratelli Musulmani siano accolti in un dialogo tra le parti, ma in questi giorni su Youtube circola un vecchio filmato del 1981 con un discorso al parlamento egiziano da parte dell'allora presidente Sadat. A tale proposito le sue parole precise sono queste: 'ho conosciuto il fondatore dei FM durante la lotta contro l'occupazione britannica. I F.M. hanno uno statuto nel quale si riconosce solamente l'autoritá di un emir, al quale si deve obbedire, incondizionatamente. Non riconoscono nessun altra autorita', ne' religione, ne' ideologia politica. Riguardo alle donne, esse devono rimanere a casa, fare bambini e pulire. La loro strategia e' quella di cercare di applicare tali articoli inizialmente con il dialogo, e poi con la forza'.
Per fortuna che i veri caireni non se li filano e non si perdono d'animo. Sono anche spiritosi, e poiche' non intendono lasciare la piazza, a Tahrir Square sono comparsi cartelli come: 'Mubarak vai via che devo andare a tagliarmi i capelli', e tra i gruppi di protesta, su Facebook e' nato il movimento 'ci avete rotto le palle'.

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