Il villaggio di Al Hamra si arrampica su certe montagne brulle proprio ai piedi della cima piu' alta dell' Oman, Jebel Shams, che supera i 3000 metri. E' un villaggio pittoresco e unico nel suo genere perche' le case sono costruite con architettura yemenita, da mattoni di fango che salgono fino a due tre piani, come condomini dalle finestre piccolissime. Il villaggio sembra abbandonato ma i panni stesi ad asciugare al sole rivelano la presenza degli abitanti e mentre cammino tra i vicoli alcuni bimbi mi chiamano dalle finestre e salutano con le manine. Il villaggio e' una nuova scoperta del turismo locale, in un piazzale vedo diversi fuoristrada bianchi, quelli delle agenzie che accompagnano i turisti in safari.
Mi fermo per fotografare un simpatico forte in miniatura quando un ragazzo viene incontro a salutarmi e mi invita ad entrare nella sua casa museo. Non ho molto tempo ma accetto di scambiare due chiacchiere; 'Ciao, mi chiamo Suleyman, oh, ma sei di Muscat!' 'Si, lavoro a Qurum, e tu?' 'Anch'io lavoro a Muscat!' , 'Quindi trascorri i fine settimana qui...', 'Si, rientro il mercoledi' sera e riparto il sabato mattina alle sei, lavoro al ministero della sanita'. Abito a Ruwi ma lavoro in Al Khuwair...'
Alcune case sono state trasformate in musei visitabili ed i loro proprietari, che magari si sono trasferiti altrove, invitano gli ospiti all' interno. E infatti ci accomodiamo in un uno spazioso majlis (soggiorno) sui tappeti, c'e'una tavolata di caffe' e datteri, le donne ci preparano il pane caldo e croccante. Ai piedi del villaggio l'oasi e' pulita e ben curata con i sentieri ben spazzati e i canali per l'acqua, fatti ancora di fango, sono ben curati.
Mi fermo per fotografare un simpatico forte in miniatura quando un ragazzo viene incontro a salutarmi e mi invita ad entrare nella sua casa museo. Non ho molto tempo ma accetto di scambiare due chiacchiere; 'Ciao, mi chiamo Suleyman, oh, ma sei di Muscat!' 'Si, lavoro a Qurum, e tu?' 'Anch'io lavoro a Muscat!' , 'Quindi trascorri i fine settimana qui...', 'Si, rientro il mercoledi' sera e riparto il sabato mattina alle sei, lavoro al ministero della sanita'. Abito a Ruwi ma lavoro in Al Khuwair...'
Gli omaniti non conoscono lo stress ma sono sempre stanchi, pero' se c'e' da guidare ore e ore nel traffico o nel deserto non si tirano indietro, anzi, e' la loro ragione di vita. Suleyman mi lascia il suo biglietto da visita. 'Chiamami quando sei a Muscat, mi fai una chiamata persa e io ti richiamo'...Scatto qualche foto, saluto Suleyman e rientro in macchina pensando...
Spiritose queste avances, - a parte la differenza d'eta' -, chi mai direbbe che in un villaggio di fango, sperduto nel deserto d'Arabia si possa trovare un 'discreto gentiluomo' che non fa domande, non impegna e lascia scivolare le cose cosi', con leggerezza ed eleganza?
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