In questi giorni di fine novembre 2009 e settanta giorni dopo la conclusione del mese di Ramadan si onora la ricorrenza islamica del Eid al Adha, la Festa del Sacrificio. Si celebra per ricordare la devozione di Abramo (Ibrahim) che secondo il Corano sogno’ letteralmente di ‘sgozzare’ il figlio Ismail, e intrepreto’la visione come una richiesta divina. Lo annuncio’ affranto al figlio che rispetto’ anch’egli la volonta’ di Dio. Ma Allah fermo’la mano di Abramo gia’con il coltello: l’obbedienza e la fede dell’anziano profeta era infine stata messa alla prova e accanto ad Ismaele comparve un agnello, e fu ordinato il sacrificio di quest’ultimo.
Le versioni coraniche degli eventi bibilici si distinguono per la presenza frequente dell’elemento onirico, ringrazio Tamer per la pazienza con la quale recita a memoria e gentilmente traduce express per me. In questa occasione, il primo giorno di Eid, all’alba, i musulmani usano sacrificare animali come ovini, bovini o cammelli con un particolare rituale prescritto dal Corano. La carne macellata viene poi distribuita, e chi ha maggiore disponibilita’ economica offre un sacrificio ai piu' poveri.
Poiche’ viaggio da piu’di dieci anni tra l’Italia e vari Paesi arabi e islamici, confesso che in questa occasione preferisco non uscire di casa perche’ in certe metropoli, soprattutto in Egitto, dove la cultura contadina e’marcata, scene di macellazione rituale mi sono capitate involontariamente sotto gli occhi, magari mentre giravo l’angolo di casa. A volte rivoli di sangue o altre tracce rimangono li’ per settimane.
Sempre in Egitto, puo’capitare di trovare strane impronte sopra gli ingressi delle case...e’un rituale quasi in disuso, pare di tradizione ebraica, di intingere la mano nel sangue dell’agnello sacrificale e di marcare la sagoma come segno di buon auspicio.
Qui in Arabia non ho notato tutta questa euforia, probabilmente e’ una questione di numeri: oltre settanta milioni di abitanti in Egitto contro gli scarsi tre milioni dell’Oman. Sulla strada tra Muscat e Abu Dhabi viaggiava, si, qualche camioncino con a bordo un vitello, due capre, qualche agnello, ma le autoritá sono molto precise e per motivi sanitari chiedono ai fedeli di recarsi a macellare in appositi spazi messi a disposizione, oltre che di rispettare le norme igieniche.
Eid el Adha e’ anche un’ occasione per riunirsi in famiglia e il quotidiano Times of Oman offre nel consueto stile discreto degli omaniti alcuni suggerimenti per celebrare la festa: 'siate puliti, ordinati e vestiti in modo appropriato e modesto per recarvi alla moschea in occasione della tradizionale preghiera di Eid conosciuta come'Salatu 'l Eid; 'sappiate che Eid el Adha e'una festa di sacrificio, e che i musulmani che dispongono di animali come mucche, capre o anche cammelli sono tenuti ad applicarlo. Affinche' il sacrificio abbia valore, l'animale deve possedere precisi requisiti sanitari'; 'programmate una visita ai parenti, soprattutto ai genitori. Per consuetudine e' previsto che si faccia omaggio alla famiglia, in particolare ai piu'anziani'.
Infine, Eid el Adha apre anche il periodo del Grande Pellegrinaggio alla Mecca, in arabo 'Hajj'.
Conservo questa foto del macellaio da anni, l'ho scattata in un'oasi del Sahara orientale.