A Baghdad, nel corso dell VIII secolo, il dotto islamico Hisham Ibn al Kalbi compilo' un trattato sulle divinita' dell'Arabia antica intitolato Il libro degli Idoli . Il manoscritto ritrovato in epoca ottomana si sofferma a lungo sulle tre Gru, cosi erano conosciute, le supreme divinita' femminili Allat, Manat e Al Uzza, cancellate dalla rivelazione dell'Islam ma mai dimenticate. I rituali un tempo dedicati ad esse e descritti in dettaglio dal trattato, - come l'adorazione della pietra nera e il giro di devozione intorno alla Kaaba - furono assorbiti dall'Islam. Il libro degli Idoli riporta anche versi di poemi e giuramenti d'amore pronunciati in nome delle tre Dee. E poi ancora, pochi frammenti su Wadd, il dio della luna e dell'amore, sacro alle tribu' e ai regni dell'Arabia occidentale. Il serpente era il suo simbolo.
Ecco l'unica traduzione esistente: The book of Idols
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