![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid9sXcCM9FnH-50jH-BeXlIUwWpkzwds15cP5c-7hxNxnsgDt6lvPHoWV2vY7fA2o5C2d0iDIGPxSoJFlmvn66iR0oCcv2i94u-krgtnoVGexiLGl5czyoD2Y04Mptx0igQ83GHp8b08c/s400/manat.jpg)
A Baghdad, nel corso dell VIII secolo, il dotto islamico Hisham Ibn al Kalbi compilo' un trattato sulle divinita' dell'Arabia antica intitolato Il libro degli Idoli . Il manoscritto ritrovato in epoca ottomana si sofferma a lungo sulle tre Gru, cosi erano conosciute, le supreme divinita' femminili Allat, Manat e Al Uzza, cancellate dalla rivelazione dell'Islam ma mai dimenticate. I rituali un tempo dedicati ad esse e descritti in dettaglio dal trattato, - come l'adorazione della pietra nera e il giro di devozione intorno alla Kaaba - furono assorbiti dall'Islam. Il libro degli Idoli riporta anche versi di poemi e giuramenti d'amore pronunciati in nome delle tre Dee. E poi ancora, pochi frammenti su Wadd, il dio della luna e dell'amore, sacro alle tribu' e ai regni dell'Arabia occidentale. Il serpente era il suo simbolo.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQYolJXKUEcqxx6dC9k7WW5YeN-KIFYV1QaAweT8jtiAS3dXMQE3nwla2c8jshnG3Sipue29ARAsSH4gkLm0urWeiDlddaM8jadDUr4VNTodjPJBeWj_o5x93z3mue8v01g2CZsu-nUOY/s400/luna+deserto.png)
Ecco l'unica traduzione esistente: The book of Idols
Nessun commento:
Posta un commento