Al centro del mercato di Bahla un vecchio albero offriva ombra e riparo a uomini e animali, e anfore piene d'acqua pendevano dai rami per dissetare i passanti. Oggi invece le catene intorno all'albero servono a tenere legati gli animali in vendita, ma non e'sempre stato cosi': la gente di Bahla credeva che alcuni djinn vivessero nell'albero, e che fossero tutt'altro che amichevoli. Per questo incatenarono l'albero, per impedire che volasse via con i djinn.
Prima di arrivare a Bahla, sulla strada da Nizwa, vi era un tempo un piccolo villaggio fuori dalle mura della citta'. Si dice che sia misteriosamente scomparso molti anni fa e che tutto cio'che rimane siano i ruderi di tre piccole moschee, Masjid Al Ubad, le moschee dei santi.
Secondo la leggenda locale la moschea sulla collina piu' alta raggiunse il villaggio dalla cittadina di Rustaq, volando durante la notte. Per questo motivo e' conosciuta come Al Taier, la moschea volante.
leggende tratte da 'Omani folk tales', traduzione di Khalij.
Nessun commento:
Posta un commento