Durante una recente passeggiata su una spiaggia di Muscat poco frequentata ho raccolto un prezioso frammento: una scheggia di raro argonauta, una conchiglia dall'architettura femminile ed armoniosa. Sogno di trovarne una intatta, vive in alto mare e dovrei cercare su spiagge piu'isolate, magari trasportata dalle onde del mare in burrasca dopo qualche ciclone locale.
Sono stata lasciata. Non c'e'nulla di piu'passivo in questa frase, eppure con un ossessivo annuncio diplomatico e schietto, allo stesso tempo, anche via sms per rimarcarlo, e di chi non ama esporsi, si dice che sia una mia scelta. Non mi importa granche', ma si', che sia pure responsabilita', la sofferenza personale e'circoscritta. L'umiliazione di non vedersi rivolgere la parola perche' non ne vale la pena, l'invito a fingere durante impegni mondani finche' sono qui, l'indifferenza palese e gli insulti sono sufficienti: non ho nulla da nascondere e sono troppo dignitosa per scendere.
L'inedia di sopportare tutto questo da sola, per scelta che sia, - perche'resto qui al lavoro, finche'non partiro' per le ferie e comincero' a firmare carte, - e'devastante, ma so di essere una brava fondista e ce la faro', una vera eroina.
Oggi mi sostiene il fatto che prima o poi avro'la fortuna di trovare un raro argonauta, intendo semplicemente la conchiglia, giusto una piccola cosa.
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