domenica 15 maggio 2011

Shamash e il demone della sabbia n. 2








Faccio sempre piu' spesso dei sogni ambientati nel giardino della casa di famiglia. E’un grande giardino in centro citta’, con un prato, fiori, alberi, palme...Al centro del prato c'e' un romantico gazebo in ferro battuto con il tetto a pagoda, ormai centenario, lo chiamiamo ancora gloriette. E'una bella giornata di sole di primavera inoltrata. Sono in piedi all'ombra del ciliegio dalla chioma fitta piantato dal nonno molti anni prima. Quell'albero ora non c'e' piu'. Nel verde noto un insolito arbusto dai rami completamente spogli, neri e sottili. Attorno ai rami é arrotolato un serpente enorme che lentamente scende a terra. Striscia sul prato assolato, costeggia il gazebo e si ferma sull’erba, con la testa sollevata e la bocca aperta. Al sicuro sotto il ciliegio osservo in silenzio questa gigantesca creatura di profilo davanti a me e non provo alcuna sensazione, tantomeno di paura.

Qualche settimana dopo il sogno, mentre curiosavo in un souk locale a Muscat, all'' improvviso un mercante mi invita ad entrare nella sua bottega: 'Venez, regardez, la pelle e’autentica...’. A terra e’ distesa un' intera pelle di serpente come quello apparso in sogno, lunga piu’ di due metri. Il mercante si siede a terra e con una pietra levigata strofina la pelle del rettile per lucidarla. Impressionata dalle coincidenze, rinuncio all'acquisto di una splendida kelly che avrei strappato a prezzo favoloso, avrei portato sempre con me il messaggero di Shamash. Il serpente aveva il suo messaggio, magari lo scrivero' un' altra volta.




Nessun commento:

Posta un commento