Nel cuore del Cairo la piazza circolare Talaat Harb e l'area circostante ricordano i quartieri eleganti di Parigi. Lunghi viali si dipartono a raggiera fiancheggiati da palazzi imponenti dall’ architettura eclettica progettati da architetti italiani, greci, francesi, armeni, perche' queste comunita’ rappresentavano fino agli anni '50 la classe dirigente del regno d’Egitto. Boutiques e atelier di antiquari, gallerie d’arte, uffici, la pasticceria svizzera Groppi, il club greco, tutte le insegne sono in francese.
Proprio qui e’ ambientato il romanzo ‘Palazzo Yacoubian’ dal nome di uno degli edifici che si affacciano sulla piazza. Con linguaggio asciutto e crudo intreccia i drammi contemporanei dei suoi abitanti, prima di tutti Zaki Pasha. Il racconto si svolge negli anni 90 ma e' un'abile finzione letteraria per dissimulare la decadenza e la corruzione del presente.
Proprio qui e’ ambientato il romanzo ‘Palazzo Yacoubian’ dal nome di uno degli edifici che si affacciano sulla piazza. Con linguaggio asciutto e crudo intreccia i drammi contemporanei dei suoi abitanti, prima di tutti Zaki Pasha. Il racconto si svolge negli anni 90 ma e' un'abile finzione letteraria per dissimulare la decadenza e la corruzione del presente.
Pasha era un titolo onorifico attribuito dagli ottomani turchi ai principi e ai notabili dell' impero, seguito dai titoli di bey ed effendi per gli amministratori o per coloro che si distinguevano per la loro attivita’ lavorativa. 'Pasha' in Egitto si usa ancora tantissimo, quando ci si rivolge a persone distinte oppure tra amici. Per le donne, il grazioso appellativo turco ‘hanem’, (che oltretutto e' un nome proprio), per ‘signora’, ora in disuso.
Nessuno nel quartiere mangia kebab; si puo’ pranzare all’Estoril con il menu casalingo in francese e italiano, crême de volaille, ossibuchi (tenerissimi rosolati nel burro ghee), escalope panée aux champignons, steak au poivre, crême caramel. Si puo’ ordinare anche il vino locale: Obelisk e Omar Khayyam. Oppure sostare nel luogo di ristoro piu’conosciuto, il Café Riche, ma che ci vadano pure gli uomini, a sfogliare i giornali appesi sulle stecche di bambu’, a fumare e bere birra egiziana Stella o Sakkara, come in una brasserie parigina. Oppure a leggere ‘Palazzo Yacoubian' ascoltando le note ipnotiche e monotone dell'oud, il liuto arabo. E’dicembre anche al Cairo, noi ‘hawanem’, leggiamo a casa davanti al caminetto !
Nessuno nel quartiere mangia kebab; si puo’ pranzare all’Estoril con il menu casalingo in francese e italiano, crême de volaille, ossibuchi (tenerissimi rosolati nel burro ghee), escalope panée aux champignons, steak au poivre, crême caramel. Si puo’ ordinare anche il vino locale: Obelisk e Omar Khayyam. Oppure sostare nel luogo di ristoro piu’conosciuto, il Café Riche, ma che ci vadano pure gli uomini, a sfogliare i giornali appesi sulle stecche di bambu’, a fumare e bere birra egiziana Stella o Sakkara, come in una brasserie parigina. Oppure a leggere ‘Palazzo Yacoubian' ascoltando le note ipnotiche e monotone dell'oud, il liuto arabo. E’dicembre anche al Cairo, noi ‘hawanem’, leggiamo a casa davanti al caminetto !
Nonno Elsayed
http://www.youtube.com/watch?v=-WKPclQIux0
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