Di solito dipingono le braccia e le mani, mentre le unghie e le dita vengono completamente ricoperte di tintura rossa o nera. Lo fanno quasi tutte le ragazze omanite, dalle cassiere dei supermercati alle impiegate di banca, fino alle principesse della casa reale. Naturalmente siamo in citta’, ma se ci spostiamo nei villaggi la tradizione e’ancora piu’accentuata, e oltre alle mani vengono tatuati anche i piedi. Qualche volta piacerebbe anche a me, pero’ l’etiquette sul lavoro me lo sconsiglia. L’ultima esperienza con la henna risale a un paio di anni fa, mi trovavo da sola in aeroporto ad Abu Dhabi in attesa di un volo notturno e vedo un angolino dedicato ai tatuaggi gratuiti. Nel giro di dieci minuti mi sono ritrovata con arabeschi meravigliosi disegnati sulle mani ma...ho scoperto con l’aiuto della mia fidatissima estetista indiana che a volte nella miscela colorante viene aggiunta acquaragia...oltre all’odore acre per una settimana la pelle bruciava, e da allora...
I tatuaggi di henna fanno parte dei rituali di preparazione della sposa per il matrimonio. La polvere di henna rossa, nera o di svariate sfumature della terra si acquista nei souq insieme a tutti gli articoli per lo stencil (gli stampi oppure i libri con i disegni, o l’impasto gia’ pronto in un tubetto) e proviene dall’India, dal Pakistan e dal Sudan (di colore nero), ma c’e’ una buona produzione anche in Oman, di qualitá superiore.
La henna e’un prodotto vegetale ottenuto dalle foglie di Lawsonia alba, ricche di tannino colorante. Possiede proprieta’antibatteriche e antiinfiammatorie, e si trasforma in una pasta cosmetica per colorare anche i capelli. Viene mescolata con succo di limone e oli essenziali.
Ad un ‘henna party’ le donne si radunano a casa della sposa per cantare e ballare mentre lei, seduta su un particolare divano e vestita con abiti tradizionali sopporta paziente l’esecuzione dei tatuaggi. Di recente sono stata invitata ad un matrimonio omanita come amica della sposa, e per l’occasione una damigella birichina si é lasciata riprendere le gambe tatuate...dovete sapere che per le ragazze omanite lasciarsi fotografare e’ strettamente taboo.
Una inviata del periodico Time Out Muscat racconta la sua esperienza ad un henna party nella cittadina omanita di Ibri, sperduta localita’ ai confini delle sabbie inesplorate del Quarto Vuoto.
In serata un gruppo di ragazze si raduna per ballare in una casa del villaggio, con la supervisione della dodicesima nonna, l’ultima nella successione di dodici mogli (mai piu’di due contemporaneamente), del nonno paterno. Diverse artiste si alternano per decorare la sposa con tatuaggi floreali sulle braccia, sulle spalle e lungo la schiena verso le gambe. Con un’aria maliziosa la nonna fa sapere che ’serve per guidare lo sposo. E’ancora giovane e stupido, non sapra’ dove andare, dovra’seguire la traccia dei fiori’.
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