L'appello e' straziante anche perche' la temperatura supera ormai i quaranta gradi qui a Muscat. Che cosa succede? C'e'che in questi mesi e'un corso un programma di rimpatrio per tutti quei lavoratori immigrati che si sono trovati in condizioni di irregolarita'. Migliaia di persone stritolate nella macchina della burocrazia e che il ministero del lavoro, tutto sommato con prontezza, sta cercando di seguire dopo lunghi tavoli di confronto e di coordinamento con le ambasciate dei Paesi di origine, principalmente India, Pakistan, Bangladesh. I lavoratori sono stati invitati, anche con il passaparola, a registrarsi presso le ambasciate per rimanere in attesa di un aiuto concreto, basta essere reperibili con un numero di telefono. Ciascuno ha ricevuto un'attestazione da esibire in caso di controlli. Nessuna multa, ne' reclusione in campi, centri di espulsione, carceri.
La crisi economica e l'inasprimento della normativa di accesso al lavoro ha fatto aprire gli occhi alle istituzioni sul fatto che i lavoratori non sono merce da importare e lasciare abbandonata a se' stessa quando non servono piu'. La maggiorparte non dispone di denaro per pagarsi il viaggio, ne' piu' del proprio passaporto, consegnato all'arrivo in Oman alle agenzie di reclutamento - al di fuori della legge locale e delle convenzioni internazionali, che subdolamente lo restituiscono solo in cambio di denaro.
E'un tema sul quale tornero' soprattutto perche' coinvolge la violazione di ratifiche di diritto internazionale, della quale il Sultanato e'chiamato a rispondere se vuole raggiungere e mantenere i ranks di sviluppo, qualita', stabilita' e sicurezza ai quali aspira, e che sono motivo di richiamo di capitali e investimenti, oltre che di prestigio e di credibilita' sul piano internazionale.
Il quotidiano Muscat Daily, una nuova testata reattiva e aggressiva, titola oggi 'Embassies expect Ministry of Manpower to extend deadline'. Purtroppo la scadenza fissata e'imminente e sono state richieste delle deroghe.
Senza entrare nei particolari, l'Oman e'un Paese ad altissimo tasso di immigrazione, i lavoratori stranieri in tutti i settori rappresentano quasi il 60 per cento della popolazione residente.
Le ragioni sono infinite, storiche e culturali. L'antico impero che fondava molte delle sue ricchezze sul commercio degli schiavi, i suoi abitanti ostinatamente avversi al lavoro, il Paese in crescita e pieno sviluppo economico.
Nell'articolo di oggi in particolare un addetto dell'ambasciata filippina, afferma: 'ci sono molte donne, questa volta; la maggiorparte lavoravano come domestiche ma il loro visto e'scaduto o sono fuggite dai loro sponsors per vari motivi'.
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