venerdì 17 giugno 2011

Invocazione alla Dea




Un tempo i poeti preislamici dell'Eta' dell'Ignoranza componevano versi e preghiere che appendevano all'interno della kaaba, incisi su lembi di pellame, con inchiostro dorato. Invocavano al'Uzza, la dea di Venere, la stella della sera e del mattino. Le donne la invocavano dai tetti delle case, essa rappresentava l 'Amore e la Guerra. Nel tempio a lei dedicato, a Petra, appare come una guerriera davanti all'albero sacro d'acacia, con due spade e una lince del deserto.




In Arabia era la dea della tribu' dei Qureysh, - alla quale apparteneva anche il Profeta -e assieme ad Allat e Manat formava la triade femminile delle 'tre gru' , una misteriosa definizione apparsa nei 'versetti satanici' di un primo Corano, e poi rimossa. Ad al'Uzza si offrivano doni e sacrifici durante la circoambulazione della kaaba, e i pagani la invocavano affinche' intercedesse per loro:


By al-Lat and al-'Uzzà, and Manat the third id0l besides!
Verily they are the most exalted females
Whose intercession is to be sought!'


Abu Jundub al-Hudhali al-Qirdi compose un poema nel quale descrisse una donna della quale era innamorato, che lo aveva fatto giurare in nome di al'Uzza...


She swore an earnest and solemn oath
By her to whom the vales of Suq'im were dedicated:
'If thou wouldst not retum my clothes, go.'



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