sabato 7 novembre 2009

Gente di Dubai


Sheikh Mohammed Aal Maktoum, principe di Dubai e vice presidente degli Emirati Arabi Uniti

Il nostro fine settimana ci fa volare a Dubai in visita ad amici. Meno di quaranta anni fa era solo un villaggio di pescatori, una terra di nessuno conosciuta come Trucial Oman, in tregua tra il Sultanato e le tribu' arabe locali. Finche'un capo tribu', Sheik Zayed, riuni' sette emirati (emir in arabo significa 'principe') per dare vita a Elimarat Elarabeya Elmottaheda, gli Emirati Arabi Uniti. Non avevano nulla, usavano rupie e francobolli indiani e chiamavano il denaro 'masari', cio' che viene dall'Egitto (in arabo 'Misr'). Al di la' del petrolio, Dubai e' una capitale finanziaria che si e'sostituita a Hong Kong dopo il timore di un influsso politico della Cina. Dubai e' una citta' efficiente, nuova, cosmopolita e libertina, e vale la pena di visitarla esattamente come New York o Sidney. Poiche' ci passiamo spesso, per me il poco tempo e' perfetto per room service, cioccolata calda, sali da bagno e cucina iraniana a cena.



Tamer e Emad, amici d'infanzia, chiacchierano nel loro codice alessandrino mentre si vaga in macchina distrattamente nel traffico fluido del venerdi'. La mattinata e' polverosa di sabbia dal deserto intorno alla citta'. Raggiungiamo Palm Island, l'arcipelago artificiale a forma di palma per catturare qualche foto della skyline che si affaccia sul Golfo, e poi ci addentriamo nella foresta di torri, (in arabo 'burj') a centinaia, nel quartiere di Jumeira. Sfido anche i quattro gradi sottozero di Ski Dubai, per fare un giro sulla vera pista da sci attrezzata con tutti gli impianti di risalita, il noleggio attrezzature, un parco pieno di bimbi che si tirano palle di neve, la pista per gli slittini e le grotte incantate con le statue di ghiaccio. Si dice che questo impianto consumi in un giorno una quantita' di energia equivalente all'energia consumata a New York in pari tempo. Il grande Mall of the Emirates che contiene l'impianto e' un sollievo nonostante la temperatura dell'aria climatizzata sempre intorno ai venti gradi. Ma niente shopping, c'e'Burj Dubai che ci aspetta, l'edificio piu' alto del mondo che verra' ufficialmente inaugurato a dicembre dopo dieci anni dall'avvio della sua costruzione. Allora verra' svelata la sua vera altezza compresa tra gli ottocento e i novecento metri di acciaio, cristallo e alluminio.
Un detto del Profeta indica i segni del giorno del giudizio secondo l'Islam; a grandi linee '...troverete gli scalzi, i nudi, i pastori che fanno a gara per chi ha l'edificio piu'alto...'. Chissa'. Intanto, questa citta' imponente e tutte le altre metropoli d'Arabia non potrebbero esistere senza le centinaia di migliaia di operai indiani, bengalesi, pakistani, nepalesi, srilankesi che giorno e notte, per anni hanno creato con le loro mani cosi' tanta grandezza. Qui sono loro la gente di Dubai.


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