L’abaya nera che si indossa nelle capitali del Golfo trasforma le donne in femmes fatales, soprattutto qui nel Sultanato; passo regale, gesti lenti, sguardo che sfugge oltre, indifferente.
Ho gia' acquistato una abaya anni fa a Dubai da Hanayen, leggerissima in crêpe di seta, ma qui a Muscat ho scelto un modello omanita ispirato ai costumi del Dhofar, a farfalla, grandi maniche chiuse sui polsi, una striscia di strass in vita. Piu’di quattro metri di raso di seta pura, nero lucido, lungo strascico e polsini di strass. Velo coordinato in georgette con profili di cristalli swaroski, cuciti uno ad uno dal sarto bengalese con il metro al collo e gli occhialetti sul naso che svolazzava soddisfatto che una sua creazione artigianale piacesse tanto. Infine, l'arte di avvolgere il velo, intorno ai capelli raccolti con un clip di piume e strass.
Venerdi' pomeriggio tra le architetture della Grande Moschea Sultan Qaboos di Muscat.
Ovviamente l'abaya non e'd'obbligo per nessuno, nemmeno per le omanite.
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