sabato 25 settembre 2010

Allah al shafy - Gap culturale in Oman



Da qualche giorno ho appreso indirettamente che un collega omanita ha un bimbo di 18 mesi con problemi di salute. Gia' dopo pochi mesi dalla nascita il piccolino 'parlava', diceva cose incomprensibili e poi sveniva, ed ora i sintomi si sono aggravati. Sembra 'parlare' e dire cose impegnative per la sua eta', dopodiche' perde conoscenza. Non appena ho sentito questo racconto ho intuito che si trattava di qualche anomalia neurologica che andrebbe seguita a lungo da uno specialista. Il giovane papa' omanita sostiene che in effetti i medici hanno visitato il bambino ma che 'non hanno fatto nulla, hanno dato delle medicine che non servono a niente'.

Ma certo, nel suo cuore ingenuo vorrebbe che il figlioletto guarisse subito, perche' secondo la sua mente spiccia, a questo servono i dottori, e le loro cure. Cosi' ha pensato bene di portarlo dall'esorcista. Dietro pagamento lui prega, legge il Corano e assegna rituali da eseguire a casa.

Appena l'ho saputo avrei voluto parlare direttamente con Badr, ma una chiacchierata impegnativa con Tamer e non poche divergenze di opinioni mi hanno fatto desistere, per il momento. Non si tratta di mettersi le mani nei capelli a sapere che il collega omanita va dall'esorcista per curare una malattia: queste cose succedono anche in Italia. Avevo invece bisogno di una vera ed efficace mediazione culturale perche' Badr, che e' una mente semplice, vive in un villaggio fuori citta' molto chiuso nelle tradizioni e non avrebbe accettato la mia intromissione, ne' avrebbe compreso il messaggio malgrado l'estrema sensibilita' con la quale avrei affrontato l'argomento; tra le altre cose, proprio quel giorno il quotidiano Muscat Daily aveva presentato una nuova equipe medica specializzata che opera a Muscat in questo settore, soprattutto pediatrico. Non mi sembrava vero, era proprio cio' di cui il bimbo aveva bisogno!

Cosi' il confidente del dramma ha colto il mio trasporto emotivo ed ha cercato di mediare purtroppo senza risultati. Badr era irremovibile; no! no! 'i medici sono tutti stupidi', Questa e'stata la risposta ricevuta dal mio gentile intermediario.

Ora Badr si affanna a preparare pozioni e bicchieri di acqua benedetta, per lui e per il bimbo. L'esorcista sostiene che il piccolo e' posseduto da un djinn maligno. Se nulla cambiera', dovra' rivolgersi al piu' potente cacciatore di djinn, cosi' mi ha riferito il diplomatico messaggero al termine della sua missione.

Ci vorra' tempo per saldare questo gap culturale, non quello tra Badr e me, ma lo spazio mentale tra Badr e il resto del mondo, o anche del suo stesso Paese. Spero solo che cio' avvenga in tempo per aiutare quella piccola creatura indifesa. Per paradosso, qui in Oman si dice Allah al shafy, Dio e' il guaritore.

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