sabato 20 novembre 2010

La conchiglia perfetta



In un tratto di costa nel sud dell’Arabia si trovano le dune bianche della spiaggia di Sadah Beach. La costa brulla e selvaggia e’ ideale per i cercatori di conchiglie, ma quelle che si trovano sulla riva sono una minima parte, bisogna girare tra gli approdi dei pescatori oppure avventurarsi nelle lagune, tra gli scogli, sui fondali.



La maggiorparte della costa non e’ accessibile dalla strada oppure e’ rocciosa. Qualche chilometro piu’ avanti si vedono le falesie di Khor Rori che rappresentano il limite orientale dell’influsso dei monsoni estivi. Solo verso Salalah, a 30 kilometri da questa spiaggia e verso lo Yemen, le spiagge diventano tropicali con sabbia di zucchero a velo, palme da cocco e piantagioni di banani.
Il pomeriggio si trascorre a rincorrere i granchi giganti sulla riva, a costruire fortezze di sabbia oppure a sfidare l’oceano e gli squali per un bagno. L’acqua dell’Oceano Indiano e’calda ma nessuno viene mai a sostare in questa spiaggia, e allora il mare e’ ostile e diffidente e solleva onde minacciose.



Bisogna fare pace, raduno le belle conchiglie raccolte per una foto, gia’ una conchiglia viva e ribelle fugge verso le dune, poi le restituiro’ al mare, ne porto con me appena una paio per la mia collezione. Il mare si calma e regala un accenno di bassa marea, forse gli piace la danza che improvviso sulla riva. Cosi’ offre un dono inatteso che appare dal nulla sulla via del ritorno, al tramonto: abbandonata su una duna ormai lontana dalla spiaggia, una ciprea di notevole grandezza. Sembrava un sasso, forse e’antica, lo smalto e’consumato pero’affiora il disegno maculato, la giro e sorride, com’e’ arrivata li’? Non c’e’dubbio, i djinn del mare hanno esaudito un desiderio.






Nessun commento:

Posta un commento