mercoledì 2 febbraio 2011

Pensieri d'Egitto n.1

Edfu, tempio di Horus, il dio falco che protegge l'Egitto da millenni

Al centro della cittá di Teheran, capitale dell'Iran, l'arteria principale e' piu' vasta degli Champs-Élysées di Parigi, ed e' lunga circa una decina di chilometri. Si chiamava 'via dell'indipendenza', ma dal 1981 e' stata intitolata a Khaled Islambolly, dal nome dell'assassino del presidente egiziano Sadat.

Da giorni i canali televisivi iraniani si stanno rallegrando per le sofferenze degli egiziani; stamattina, sia il canale in lingua farsi che quello in lingua araba mostravano riprese particolari e dettagliate della protesta popolare di questi giorni al centro del Cairo. Riprese che nessuno delle decine di canali arabi che seguiamo da giorni, impegnati 24 ore su 24 con le dirette e i dibattiti, era riuscito a mostrare. I cronisti fermavano la gente e insinuavano: 'tu, come giovane cittadino musulmano di questo paese, dopo 30 anni di sofferenza, fame, miseria, cosa vuoi? cosa pensi? tu che hai visto la tua religione calpestata, e invece dell'apertura di posti di lavoro sono stati aperti dei night club e sono state rinforzate le relazioni commerciali con i nemici dell'Islam come l'Israele e l'America, cosa pensi?

Negli ultimi anni, nelle citta' di campagna del Delta del Nilo (sconosciute alle cronache ma grandi come due o tre medie capitali europee messe insieme, in termini di abitanti) e nei villaggi rurali, gruppi organizzati e finanziati hanno fatto irruzione nelle case, una per una, strappando dai televisori i ricevitori satellitari e forzando gli abitanti a 'vestirsi' in un certo modo, con capi che venivano consegnati gratuitamente, obbligando gli uomini a portare la barba.

Molti ripetono slogan che sentono 'soffiare' da certe moschee: lasciate il vostro lavoro! Non lavorate per i francesi o per le aziende americane, per gli stranieri, sono nemici 'non credenti'!

In questo momento, al centro del Cairo, gli scontri a Tahrir Square tra fazioni opposte si stanno facendo cruenti, mentre il grande imam della moschea di Al Azhar ha invitato tutti a mantenere la calma, recitando versi del Corano e detti del Profeta, rendendosi disponibile a mediare, a trovare un'intesa comune per il bene dell'Egitto. A casa qui a Muscat continuiamo a seguire la diretta su Al Arabiya, Al Masrya, BBC Arabic, BBC World, CNN, France 24, Al Alam (dall'Iran). IRINN, il canale di stato iraniano, ha appena illustrato un documentario storico sul paragone tra Shah Mohamed Reza Pahlavi e Mubarak, indicandoli come dittatori. Il servizio si e'concluso cosi': 'e'giunta l'ora che si instauri un regime islamico in Egitto'. Dal 1981 sono interrotte le relazioni diplomatiche tra Iran ed Egitto.

Grazie a T. per la traduzione dal farsi.


L'occhio di Horus, potentissimo amuleto

1 commento: