domenica 11 dicembre 2011

Il principe del deserto





Ho scoperto che il film uscira' in Italia il 23 dicembre, ma qui a Muscat e' gia' in programma da inizio mese, e cosi' giovedi' ho trascorso la serata al cinema, approfittando dello show delle 23.30. Abito proprio sulla piazzetta dove si affaccia il multisala, che ci vuole! Il luogo e' un hot spot della citta', tant'e' vero che quando sono uscita dal cinema alle due meno un quarto c'era ancora una bella folla in giro, seduta ai tavoli all'aperto della vicina fumeria...





'Or Noir' o 'Black Gold' e'il titolo originale di questo epico feuilleton, non voglio anticipare nulla sulla trama ne' dare giudizi, dico solo che ho apprezzato i costumi e le scenografie, frutto senza dubbio di una accurata ricostruzione documentaria e fotografica. Invito le danzatrici appassionate ad osservare, ad esempio, la bella abaya nera che la principessa Leyla indossa la sera delle sue nozze, un prezioso e antico tessuto egiziano, ricamato in filo d'argento, che proviene da Assuan. Si produce solo in quella zona, ancora oggi, dai tempi dei faraoni, vorrei tanto averne metri e metri...Leyla accoglie per prima il suo principe che rientra dalla guerra, lo attende fuori dalle mura della citta' assieme alle sue ancelle. Mi rendo conto di quanto potra' essere difficile, per gli europei, cogliere il fascino di quelle donne completamente velate di nero, con il mantello che ne copre il capo e il volto, come ne vedo tante qui a Muscat, esattamente cosi', ma la scena e' davvero poetica e delicata.







Re Abdulaziz al Saud, fondatore dell'Arabia Saudita contemporanea

Entourage del re Saud (1945)


Black Gold e' ambientato negli anni Trenta, in un immaginario paese d'Arabia, ma altro non e' che la storia della nascita dell'Arabia Saudita, romanzata, certo, poiche' non vi e' traccia di ottomani, ne' britannici che invece hanno lasciato fortissime tracce della loro presenza. Si ispira ad un romanzo dello scrittore italo svizzero Hans Ruesch 'The Great Thirst'. Il film e' stato girato in parte nel Qatar dove la luce del deserto d'Arabia, chiara e senza ombre, e' del tutto diversa da quella del Sahara. Una luminositá inconfondibile che mi fa sentire a casa.

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