domenica 27 febbraio 2011

Sawadi Beach



Ultimamente alcuni seri problemi di salute mi stanno togliendo tempo ed energie, tenendomi lontana dal blog e dai miei contatti. Vorrei scusarmi e mi riprometto di dare notizie appena sara' possibile.

Pero'venerdi' era una bella giornata e cosi' ne ho approfittato per fare un giro al Sawadi Resort, ad un'ora di macchina da Muscat. Sembra una terra di nessuno dove raccogliere conchiglie da collezione. In base ai miei gusti personali, malgrado le temperature tropicali gia' molto calde, il clima sulla costa e' ancora troppo ventilato per raggiungere le vicine Dymaniat Islands, un paradiso delle immersioni, e quindi vorrei aspettare qualche settimana. Le isole sono anche una riserva naturale e per raggiungerle e' necessario ottenere un permesso. Intanto qui ci sono delle foto suggestive http://www.pbase.com/digitalazia/dymaniat


martedì 15 febbraio 2011

Sotto casa

Sono scesa un attimo sotto casa e...












giovedì 10 febbraio 2011

Helwa ya balady



Una bella canzone dedicata all'Egitto, Helwa ya balady, O mio bellissimo paese, e una voce piena di nostalgia...


domenica 6 febbraio 2011

Pensieri d'Egitto n.2



Al Cairo il vivace movimento anti-Mubarak e'giunto al 13esimo giorno di protesta. Pero' non ha ancora avuto luogo l'annunciata marcia verso il palazzo presidenziale di Helipolis che dista circa 20 chilometri da Tahrir Square; Il Cairo e' una megalopoli di oltre 20 milioni di abitanti e con una superficie sterminata, per attraversarla tutta da un capo all'altro, a volte occorrono piu' di due ore di macchina.

Il coordinamento occulto che ha fatto evadere in contemporanea tutti i carcerati, in tutto l'Egitto, ha liberato numerosi terroristi. Giovedi scorso il canale televisivo privato Al Manar, emanazione di Hezbollah che trasmette dal Libano, ha festeggiato in diretta l'arrivo a Beirut degli evasi, che hanno oltrepassato il confine via terra, sicuramente attraverso Gaza, confine controllato da Hamas e dall'Egitto, ma ora sguarnito dall'esercito impegnato a presidiare le citta'. Oltre alla sicurezza, all'esercito tocca il compito di scortare i camion di cibo verso negozi e mercati. Manca cibo, non ci sono soldi, non si pagano piu' gli stipendi ne' le pensioni, gli operatori del turismo hanno perso il lavoro.

Ma l'aspetto peggiore e' la mancanza di sicurezza, la quantita' di armi che circola e' spaventosa. Ad un amico e' stato offerto un mitragliatore per 500 pounds (circa 70 euro). Nella citta'di Al Arish, (bellissima spiaggia sul Mediterraneo, nel nord del Sinai) la sede della polizia e'stata attaccata con razzi, ed ora e'stato attaccato il vicino gasdotto che rifornisce Israele.

Venerdi', dopo la preghiera, ad Alessandria un corteo di protesta ha percorso la Corniche dalla stazione di Sidi Gaber fino alla piazza Saad Zaghloul. I manifestanti, per la maggiorparte vistosamente barbuti, gridavano slogan come 'l' Islam e' la soluzione' , motto storico dei Fratelli Musulmani, 'via i non musulmani' , 'vogliamo la repubblica islamica'.

Il primo ministro britannico Cameron ha suggerito che i Fratelli Musulmani siano accolti in un dialogo tra le parti, ma in questi giorni su Youtube circola un vecchio filmato del 1981 con un discorso al parlamento egiziano da parte dell'allora presidente Sadat. A tale proposito le sue parole precise sono queste: 'ho conosciuto il fondatore dei FM durante la lotta contro l'occupazione britannica. I F.M. hanno uno statuto nel quale si riconosce solamente l'autoritá di un emir, al quale si deve obbedire, incondizionatamente. Non riconoscono nessun altra autorita', ne' religione, ne' ideologia politica. Riguardo alle donne, esse devono rimanere a casa, fare bambini e pulire. La loro strategia e' quella di cercare di applicare tali articoli inizialmente con il dialogo, e poi con la forza'.
Per fortuna che i veri caireni non se li filano e non si perdono d'animo. Sono anche spiritosi, e poiche' non intendono lasciare la piazza, a Tahrir Square sono comparsi cartelli come: 'Mubarak vai via che devo andare a tagliarmi i capelli', e tra i gruppi di protesta, su Facebook e' nato il movimento 'ci avete rotto le palle'.

mercoledì 2 febbraio 2011

Pensieri d'Egitto n.1

Edfu, tempio di Horus, il dio falco che protegge l'Egitto da millenni

Al centro della cittá di Teheran, capitale dell'Iran, l'arteria principale e' piu' vasta degli Champs-Élysées di Parigi, ed e' lunga circa una decina di chilometri. Si chiamava 'via dell'indipendenza', ma dal 1981 e' stata intitolata a Khaled Islambolly, dal nome dell'assassino del presidente egiziano Sadat.

Da giorni i canali televisivi iraniani si stanno rallegrando per le sofferenze degli egiziani; stamattina, sia il canale in lingua farsi che quello in lingua araba mostravano riprese particolari e dettagliate della protesta popolare di questi giorni al centro del Cairo. Riprese che nessuno delle decine di canali arabi che seguiamo da giorni, impegnati 24 ore su 24 con le dirette e i dibattiti, era riuscito a mostrare. I cronisti fermavano la gente e insinuavano: 'tu, come giovane cittadino musulmano di questo paese, dopo 30 anni di sofferenza, fame, miseria, cosa vuoi? cosa pensi? tu che hai visto la tua religione calpestata, e invece dell'apertura di posti di lavoro sono stati aperti dei night club e sono state rinforzate le relazioni commerciali con i nemici dell'Islam come l'Israele e l'America, cosa pensi?

Negli ultimi anni, nelle citta' di campagna del Delta del Nilo (sconosciute alle cronache ma grandi come due o tre medie capitali europee messe insieme, in termini di abitanti) e nei villaggi rurali, gruppi organizzati e finanziati hanno fatto irruzione nelle case, una per una, strappando dai televisori i ricevitori satellitari e forzando gli abitanti a 'vestirsi' in un certo modo, con capi che venivano consegnati gratuitamente, obbligando gli uomini a portare la barba.

Molti ripetono slogan che sentono 'soffiare' da certe moschee: lasciate il vostro lavoro! Non lavorate per i francesi o per le aziende americane, per gli stranieri, sono nemici 'non credenti'!

In questo momento, al centro del Cairo, gli scontri a Tahrir Square tra fazioni opposte si stanno facendo cruenti, mentre il grande imam della moschea di Al Azhar ha invitato tutti a mantenere la calma, recitando versi del Corano e detti del Profeta, rendendosi disponibile a mediare, a trovare un'intesa comune per il bene dell'Egitto. A casa qui a Muscat continuiamo a seguire la diretta su Al Arabiya, Al Masrya, BBC Arabic, BBC World, CNN, France 24, Al Alam (dall'Iran). IRINN, il canale di stato iraniano, ha appena illustrato un documentario storico sul paragone tra Shah Mohamed Reza Pahlavi e Mubarak, indicandoli come dittatori. Il servizio si e'concluso cosi': 'e'giunta l'ora che si instauri un regime islamico in Egitto'. Dal 1981 sono interrotte le relazioni diplomatiche tra Iran ed Egitto.

Grazie a T. per la traduzione dal farsi.


L'occhio di Horus, potentissimo amuleto