martedì 26 giugno 2012

La frutta magica di Jebel Akhdar



Una sera mi sono recata nuovamente al souk per fare degli acquisti, questa volta in compagnia di un’amica, precisamente la moglie di un  collega canadese. Lei e’ colombiana, una fanciulla di cristallo che sembra uscita da un libro di fiabe.
 Sulla via del ritorno, lungo la Corniche nei pressi della moschea sciita vediamo  un anziano omanita seduto a terra, simile a quello della foto, con le sue mercanzie  di frutta e verdure. Un cesto di datteri freschi, un secchiello di piccoli manghi verdi da cuocere, qualche misteriosa erba curativa ed un grande vassoio di peltro pieno di minuscole bacche scure, fresche, mai viste prima.  
Ci avviciniamo incuriosite e lui si alza e ci viene incontro in modo burbero: ‘’ cinque real al chilo’’.  Non ho alcuna intenzione di acquistarli cosi’ cari, perche’ non so cosa siano questi fruttini ne’  cosa potrei farne, tento almeno di ricavare qualche notizia; ‘’ Vengono dal tuo giardino? Che cosa sono?’’  Lui allora ci offre qualche fruttino e ripete  “Jebel Akhdar! “ All’ assaggio, sono dolcissimi. Alla vista sembrano mirtilli ma il sapore e la presenza di un nocciolino  ricordano le ciliege. Ringraziamo, restiamo li’ a degustare e infine ci allontaniamo dal vecchio djnn della Montagna Verde. “‘ Forse abbiamo mangiato dei frutti magici, stiamo a vedere “ .
Da quella sera molte cose sono successe. Esattamente come il vecchio djinn di Jebel Akhdar  aveva offerto  quei frutti, cosi’ altre minime cose sono arrivate copiose come doni  senza che le avessi previste. Omaggi e regali da parte delle persone piu’ svariate, messaggi, telefonate, inviti. Eventi infinitesimali,  apparentemente invisibili,  e che stupiscono per la loro bizzarra semplicita’ -  ‘‘ E’ passata Y. e ha lasciato queste caramelle per  te…” -  ma che ordinate in fila una dietro l’altro rappresentano  forse le tappe di una caccia al tesoro.
Ho scoperto in seguito che i fruttini potrebbero essere ‘acai’ , bacche tropicali effettivamente coltivate tra i  pendii di Jebel Akhdar ma introvabili a Muscat e  dalle quali si ricava un succo miracoloso…oppure,  potrebbero non essere mai esistiti… 






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