lunedì 18 maggio 2009

Il Visir


Lungo la spiaggia di Muscat si affacciano ville, giardini e hotel. Sfilano poi le imponenti ambasciate; britannica, indiana, saudita, francese...via via, oltre il club diplomatico e dopo le piccole barche che i pescatori trascinano a riva, appare la residenza di ‘Omar il visir’. Inaccessibile, circondata da cartelli che ammoniscono a non avvicinarsi, da torrette di guardia, divieti, transenne e guardie armate. Il palazzo e’ protetto da una fitta giungla popolata da tigri, gazzelle, elefanti, e duecento pavoni, tra voliere, gazebi e recinti. All’íngresso del parco un autista vi accoglie per poi affidarvi a silenti maggiordomi in guanti bianchi e presentati al cospetto del gran dignitario. Una guardia in uniforme, armata di una scimitarra affilata vigila fuori dall’ ufficio.


Sua eccellenza, (His Excellency) - cosi’ ama farsi chiamare -, e’ una figura imponente e carismatica. Oltre ad essere primo consigliere speciale per gli affari esteri di sua maesta’ il sultano, egli e’ anche a capo di una potente holding di banche e di aziende. Come molti omaniti impegnati in affari di stato, conosce piu’ lingue, arabo, inglese, hindi, gujarati, tigrino. Al palazzo, sono pochi coloro che vengono convocati, e il terrore li ammutolisce togliendo la voce, il sonno e il respiro. Chi lavora per lui, tranne pochi, non l’ha forse mai visto nemmeno in ritratto. Alle pareti, in virtu’ del ruolo, le foto che lo ritraggono con i potenti della terra.
Poche parole, asciutte ed essenziali, scandite con flemma come gocce di fiele. Talvolta al palazzo si tengono le riunioni del consiglio di amministrazione. In tale contesto emerge con forza la natura feroce, crudele e impietosa di popoli e feudi che appartengono a terre al di la’dell’Oceano Indiano. “Faccio lavorare per me gli indiani perche’li posso trattare come servi. Con gli arabi non e’possibile, si ribellano, sono troppo orgogliosi”. ‘’Non fatemi arrabbiare, c’é gente in questa stanza che e’venuta dall’India remando, con i piedi scalzi, e gli ho dato io da mangiare, da bere, da lavorare, e sanno molto bene cosa faccio quando mi arrabbio’. Come nei regni di tutti i sultani e maharaja dell’India, il supremo sultano tiene accanto l’eccentrico visir controllandone tutte le mosse. Certi intrighi orientali coinvolgono piu’di quanto posso raccontare.

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