Le ragazze di Muscat o Dubai non lo usano piu’, ma appena fuori citta’ non e’ raro incontrare le donne che indossano il burqa, l’accessorio piu’ femminile del folklore khaliji non islamico, visibile solo in Arabia orientale. Tra i vari nomi, in Oman e' conosciuto con il termine "batula'.
Il venerdi’ giorno di festa, le donne scendono dai villaggi e si aggirano al Muscat City Centre. All’abaya preferiscono tuniche a fiorellini; sono fasciate in pashmine sgargianti di seta, cashmire o cotone, alcune portano il burqa rosso o giallo. Il capo e le spalle avvolti in finissime reti di maglia nera, un ordito speciale che si trova soltanto in Oman. Sotto l’abito semplice spunta il salwar, un pantalone attillato dal quale si intravedono cavigliere d’oro e piedi nudi, dipinti di henna. Il burqa ha l’aspetto di una maschera con la quale nascondere parte del viso ad occhi indiscreti ed esaltare con orgoglio la buona condotta morale e la bellezza di colei che lo indossa. A seconda della forma indichera’ lo status della donna, giovane o adulta, sposata o no. Deve coprire le sopracciglia, le narici e il labbro superiore. La forma imita le fattezze del falco, simbolo di eleganza, forza e fierezza.
E’ fatto a mano con tessuti che arrivano dall’India. Dopo la tintura, di solito in nero o viola, si passa una sfera di vetro fino a ottenere una lucentezza metallica. Il tessuto viene inamidato e dipinto a tinte dorate. Si puo’ decorare e arricchire con inserti in madreperla e cordini di lana colorata. Intriso di profumo va lasciato ad asciugare sotto il sole. Sará piu’brillante e conservera’ un piacevole aroma.
I burqa piu’semplici e classici in stile khaliji si acquistano al souk, e si vedono anche nel sud dell’Iran, lungo le coste affacciate sul Golfo. Quelli vistosi e arricchiti di ricami, perle e conchiglie si indossano a feste e matrimoni, abbinati all’abito da sposa oppure ai tanti costumi del folklore omanita. In citta’ ormai il burqa e’ scomparso e sostituito dal niqab islamico, un velo allacciato alla nuca che scende sul collo e lascia soltanto visibili gli occhi.
Il venerdi’ giorno di festa, le donne scendono dai villaggi e si aggirano al Muscat City Centre. All’abaya preferiscono tuniche a fiorellini; sono fasciate in pashmine sgargianti di seta, cashmire o cotone, alcune portano il burqa rosso o giallo. Il capo e le spalle avvolti in finissime reti di maglia nera, un ordito speciale che si trova soltanto in Oman. Sotto l’abito semplice spunta il salwar, un pantalone attillato dal quale si intravedono cavigliere d’oro e piedi nudi, dipinti di henna. Il burqa ha l’aspetto di una maschera con la quale nascondere parte del viso ad occhi indiscreti ed esaltare con orgoglio la buona condotta morale e la bellezza di colei che lo indossa. A seconda della forma indichera’ lo status della donna, giovane o adulta, sposata o no. Deve coprire le sopracciglia, le narici e il labbro superiore. La forma imita le fattezze del falco, simbolo di eleganza, forza e fierezza.
E’ fatto a mano con tessuti che arrivano dall’India. Dopo la tintura, di solito in nero o viola, si passa una sfera di vetro fino a ottenere una lucentezza metallica. Il tessuto viene inamidato e dipinto a tinte dorate. Si puo’ decorare e arricchire con inserti in madreperla e cordini di lana colorata. Intriso di profumo va lasciato ad asciugare sotto il sole. Sará piu’brillante e conservera’ un piacevole aroma.
I burqa piu’semplici e classici in stile khaliji si acquistano al souk, e si vedono anche nel sud dell’Iran, lungo le coste affacciate sul Golfo. Quelli vistosi e arricchiti di ricami, perle e conchiglie si indossano a feste e matrimoni, abbinati all’abito da sposa oppure ai tanti costumi del folklore omanita. In citta’ ormai il burqa e’ scomparso e sostituito dal niqab islamico, un velo allacciato alla nuca che scende sul collo e lascia soltanto visibili gli occhi.
Nessun commento:
Posta un commento