giovedì 16 luglio 2009

Cucina araba


In generale nei Paesi arabi si mangia volentieri fuori casa, essenzialmente in famiglia, che e’il nucleo primario della societa’: pranzi o cene tra gruppi numerosi di amici o colleghi non sono molto diffusi, tanto meno se in promiscuita’. Nei ristoranti piu’semplici, soprattutto nel Golfo (in Arabia Saudita invece e’un obbligo assai rigido) si trovano sale e spazi separati da tende o paraventi per le famiglie. Se ci sono donne, possono sedersi dove vogliono, ma negli spazi riservati gli uomini soli verranno gentilmente allontanati.

Oltre ai cibi adatti ad uno snack e alla cucina casalinga penso a luoghi suggestivi in stile arabo che offrono un setting perfetto, l’atmosfera raffinata e avvolgente per gustare le pietanze e oziare, come Shahrazad presso il Shangri-la resort di Muscat oppure The Arabian Courtyard a The Chedi, uno degli hotel piu’lussuosi del mondo.

La cucina araba classica per eccellenza e’quella libanese. Niente cous-cous, quindi, che si trova solo nel Maghreb (occidente) del Nord Africa. Piuttosto, una ricca selezione di ‘mezze’, svariati antipasti che verranno serviti contemporaneamente: per esempio la tabbouleh, l’ínsalata di prezzemolo, pomodori tritati e burghul, le foglie di vite ripiene, condite da succo di lime e un trito di menta, labnah, formaggio bianco e cremoso, sambousak ripieni di formaggio feta o carne, falafel, polpette di fave al coriandolo e prezzemolo, fritte e ricoperte di semi di sesamo. In Siria si trovano delle piccole olive verdi, piccanti e amarognole. Ancora, tarama, la crema di mollica di pane, uova di pesce e limone, babaganoush, crema di melanzane, hommos, crema di ceci, kebbeh, polpette di carne ripiene di pinoli e burghul, fattoush, insalata di pomodoro, cipolla, lattuga, cetriolo e pezzetti di pane arabo tostato, e infine la salsa tahina a base di sesamo. Tutto cio’viene servito con del pane arabo gia’ tagliato a spicchi e magari appena sfornato. E’una tavola ideale per i capricciosi che assaggiano ogni cosa senza fretta, in attesa della portata finale a base di carne, rigorosamente alla griglia: kofta, piccole salsicce di manzo o agnello dall’impasto mescolato a cipolla e aromi vari, shish tawooq, spiedini di pollo marinato e piccante. Per tradizione ci sono sei pezzetti, come indica la parola di origine farsi ‘shish’. Shish kebab, spiedini di manzo o agnello, e poi costine di agnello e arais, una torta di pane grigliato, ripieno di carne e cotto al forno. Conviene ordinare un ‘mixed grill’ che combina di tutto un po’, da accompagnare all’insalata di yogurt e cetrioli. La carne arriva sempre con ricche porzioni di riso bianco stufato al burro.





Poi non puo’mancare un dessert...qualche assaggio di pasticceria orientale oppure la delicata mousse mahallabya alla rosa e pistacchi.

Qualche sorpresa ancora ci attende, non certo in Oman, ma sicuramente nel glamour di Beirut, oppure a Dubai, a Sharm el Sheikh o al Cairo, sempre sveglia e accesa...

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