Mi piacciono tanto queste due paroline che significano ‘c’era una volta’.
La voce di cristallo e velluto di Fayrouz, artista libanese, rende onore all’antica poesia fiorita in epoca andalusa (intorno all'anno Mille) nei castelli dei califfi e dei mercanti di Cordoba.
Incontrai queste melodie anni fa durante un viaggio di lavoro a Damasco; dietro ad una moschea, nella quiete di un giardino, a passeggio tra piccoli atelier di pittori, artigiani intagliatori ed antiquari. Sono versi originali in arabo classico antico, e anche la musica che li accompagna e’ frutto di un lavoro di restauro.
La voce di cristallo e velluto di Fayrouz, artista libanese, rende onore all’antica poesia fiorita in epoca andalusa (intorno all'anno Mille) nei castelli dei califfi e dei mercanti di Cordoba.
Incontrai queste melodie anni fa durante un viaggio di lavoro a Damasco; dietro ad una moschea, nella quiete di un giardino, a passeggio tra piccoli atelier di pittori, artigiani intagliatori ed antiquari. Sono versi originali in arabo classico antico, e anche la musica che li accompagna e’ frutto di un lavoro di restauro.
E' una poesia d'amore del poeta andaluso Lesaneddin Ben Abdullah Ben Elkhatib. Le traduzioni sono irreperibili, dunque non ci resta che apprezzare l'antica dolcezza dei suoni.
"Jadaka alghaythou" (Il tuo cammino e' la pioggia)
Nella foto, architettura andalusa nella Grande Moschea Sultan Qaboos di Muscat.
Nessun commento:
Posta un commento