domenica 25 gennaio 2009

ElIskandariya, Misr

SILENZIO
Conosco una città
che ogni giorno s'empie di sole
e tutto è rapito in quel momento
Me ne sono andato una sera
Nel cuore durava il limio
delle cicale
Dal bastimento
verniciato di bianco
ho visto
la mia città sparire
lasciando
un poco
un abbraccio di lumi nell'aria torbida
sospesi
.
Cosi’ Giuseppe Ungaretti lasciava Alexandria, dov'era nato. Forse non incontro’ mai il suo concittadino Kostantinos Kavafis, languido e intimista.

PER QUANTO STA IN TE:
E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole e in un viavai frenetico.

Non sciuparla portandola in giro
in balia del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.

Questa volta fa un certo effetto arrivare qui dall’Arabia piuttosto che dal Cairo o dall’Europa. La luce diversa, citta’ convulsa e decadente, eppure c’e’ anima; dal soggiorno di casa si vede il Mediterraneo. Anche noi ripartiamo una sera, l’aereo per Doha e’quasi un sollievo. Poi per nostalgia la guardo attraverso gli occhi affettuosi del gruppo di Amicale Alexandrie Hier et Aujourd’hui di Ginevra...Nelle foto, la moschea di Abu El Abbas e la baia vista dal Club Greco. http://www.aaha.ch/

Nessun commento:

Posta un commento