venerdì 6 marzo 2009

Oro, dahab


Il mercato dell’oro di Ruwi e’ tra i piu’ rinomati di tutta l’Arabia. Pave’di smeraldi e rubini, cascate di gemme e bracciali incrostati di minuscole perle, come granella di zucchero intorno a un pain brioche, collier di pepite satinate a forma di semi di cardamomo... E’ puro zecchino, denso, di un giallo vitale e festoso, e arriva dall’India, dove al sud l’oro adorna i bambini per proteggerli da misteriosi poteri maligni ed invidie terrene. Scintillano mille graziosi anellini, bracciali mignon e catenelle da avvolgere intorno alla vita dei piccoli, e poi cavigliere e sonagli, camei di corallo, tiare e diademi, tikka e mafraq, accessori di spose e regine. Alla vigilia del diwali, la festa hindu delle luci, le donne attendono in dono monili dorati di buona fortuna. Gli orafi indiani ricamano la piu’sublime filigrana, decorata da gocce di zaffiri, topazi e turchesi.


Vistosi e pregiati sono anche i gioielli beduini omaniti d’argento lunare, in arabo ‘faddah'. Si crede che possa schermare il malocchio ed allontanare le malattie. Talismani con forme geometriche arcane, arricchiti da simboli islamici e motivi tribali. Era usanza donare alle spose 10 anelli d’argento, ognuno di forma e di nome diverso...altre storie si possono udire la sera, tra i mercanti del souk di Muttrah, sul mare.


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