mercoledì 1 aprile 2009

Baklawa, basbousa, kunafa

Che dolcezza la baklawa dai fiocchi di sfoglie, finissime e burrose, ripiene e ricoperte da granella di pistacchi e di nocciole. Una volta sfornata si cosparge di sciroppo di acqua, zucchero e succo di limone, come la basbousa di semolino cotta nei grandi vassoi circolari e tagliata a losanghe, e ancora, la kunafa, colata sulla piastra come un filo di seta annodato in matasse leggere da infornare e farcire con fior di latte.

In Arabia e Medio Oriente questi friabili petit fours diventano irresistibili con il te alla menta (shay bil nanaa), da sorseggiare come fosse rosolio, caldo anche d’estate. Certo andra’ bene anche qualche sorso di sciroppo al tamarindo e acqua di rose, oppure un succo fresco di melograna.
Si mangiano a casa, dopo il pranzo, che in molti paesi arabi si fa alle quattro del pomeriggio. Raramente li troviamo nelle caffetterie o neí menu, ma abbondano negli strepitosi buffet orientali di ristoranti e alberghi, specialmente in occasione dell’iftar di ramadan, il pasto che rompe il digiuno dopo la preghiera del tramonto. E che dire dei qataief, mezzelune di pasta ripiena di marmellata, o dei loqmet elqadi , 'i bocconi del giudice', fritti e glassati di miele; c’e sempre bisogno di addolcire qualcuno!
Del resto gli uomini locali sono dei veri ghiottoni, sempre mollemente adagiati nei caffe' alle prese con torte e budini; tra le pasticcerie orientali qui a Muscat, Al rif Al Lubnani (la campagna libanese), Shahd Elmaleka (miele della regina) ad Alessandria, e al Cairo, nel quartiere di Heliopolis, Mandarin Qwedar.
Quando i dolciumi arrivano a Gorizia, c’e' una zia che li nasconde in una dependance in fondo al giardino per tenerli lontani, ma poi fa la spola senza sosta con un vassoio...

1 commento:

  1. Articolo molto goloso, complimenti,

    e confermo pienamente il contenuto

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