domenica 25 ottobre 2009

Diplomazia saudita


Si fa tardi, alla fine una sera prendo accordi per andare al Grand Hyatt Hotel. Aspetto da sola nella lobby opulenta, in un punto dal quale a ore 10 - non vista – proseguo la mia personale missione di intelligence. Tamer e un cliente saudita dell’azienda parlano da ore. Dato che veniamo spesso qui so che tra poco con metodica puntualita’ arrivera’ l’equipaggio Lufthansa; c'e' una delegazione malese in visita, sembrano distinti, con un seguito di casse di legno con timbri e sigilli di cera ‘Governor of Malacca’, passa qualche turista....Infine, non possiamo sottrarci a un invito a cena.
IL nostro ospite saudita e’ cortese, con aria paterna mi assicura che la moglie e’un’abile cuoca di piatti italiani. Lui stesso viaggia spesso in Italia e frequenta le sagre paesane!
In ogni momento provvedera’a farci avere il visto per l’Arabia Saudita. Gia’ Tamer ci va per lavoro, ma ora non si parla di fare i turisti, é questo il risultato finale di tutte le ore di trattative mentre aspettavo da sola? Ringrazio, visualizzo gli standard del KSA, non mi scompongo e sollevo questioni di assoluto rilievo per me: ‘vede, sir, forse avrei qualche difficolta’, sono abituata a guidare la mia macchina’.
In KSA la legge vieta alle donne di guidare, anche se i negoziati procedono sulla buona strada. Non significa che le saudite non abbiano piu’passaporti, e la patente: britannica, svizzera, canadese, libanese, ma lo humour saudita e’ talmente assertivo...'Madame, lei non puo’ immaginare il traffico che c'e' da noi. Tutto il giorno! Insopportabile! A Ryadh abbiamo tre milioni di macchine, se guidano anche le donne, ne avremo cinque milioni!'.
(Una foto di Mohamed Abdou, cantante saudita, a lungo esiliato dal suo Paese e ora riaccolto come eroe, ed una sfilata in onore del sultano, qui a Muscat)

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