lunedì 19 ottobre 2009

Diwali, la festa delle luci



Ogni anno la comunita’ indiana hindu di Muscat celebra il Diwali, il ‘festival delle luci’, nel mese lunare di Karthik, tra ottobre e novembre, una delle numerose festivita’ hindu che simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre o del bene sul male. Tra i molti racconti Diwali trae origine dalla saga di Rama che ritorna nella sua terra dopo un lungo esilio, assieme alla moglie Sita e al fratello Lakshmana. Poiche’ ho diverse amiche indiane, mi lascio coinvolgere dalle loro fanciullesche e ossessive prescrizioni, braccialetti di filo colorato che si regalano tra familiari, candeline da sistemare davanti alla porta di casa, dove arde rigorosamente solo olio di sesamo, e una scia di farina di riso davanti all'ingresso a formare il simbolo del sole, festoni di lana rossa decorata da specchi, pietre, e conchiglie. Sono gli stessi indiani ad essere consapevoli che la loro non e’una religione, ma un intreccio di leggende e racconti a volte senza capo ne’ coda ne’morale finale, distribuiti su varianti regionali, che contengono tutta la gamma della natura umana in un continuo movimento di espansione.
Sangeeta, un'amica e vicina di casa, con la scusa di insegnarmi qualche parola di gujarati - la lingua originaria dell’antica regione a nord di Mumbai - mi racconta con entusiasmo la cruenta leggenda di Ganesh, il dio elefante al quale la sua famiglia e’devota. Poi finalmente mi invita a vedere l'altare creato su un ripiano della libreria. Una statuina di Khrisna siede su un trono come una casa di bambole. Intorno, sopra una tovaglia colorata, i giocattoli che devono allietare la giornata della divinita’, piccoli animaletti rigorosamente d’argento disposti in cerchio, e un piattino sul quale ogni mattina si offre da mangiare. Sangeeta si sveglia alle cinque e mezzo per preparare la colazione al figlio e al marito Manish, collega di Tamer, e cosi’approfitta per infilare qualche polpetta vegetariana o della frutta sul piattino. Dopo le abluzioni rituali, la preghiera (puja) e l’incenso, lascia dondolare la statuina sopra un'altalena per far giocare la divinitá e conquistare la sua benevolenza. Deve essere fatto tutto entro l’una perche’ poi lui e’stanco e va a dormire. Siccome ride a raccontarlo, rido anch’io e le chiedo: 'e le polpette?' 'Dopo, ce le mangiamo noi'.
Declino l’invito al tempio: in questi giorni preferisco evitare luoghi affollati.
Diwali si celebra con molto fervore soprattutto tra i gujarati, che hanno anche il culto degli alberi ed espongono sempre vasi di piante verdi sui davanzali di Muscat. Si fanno gli auguri e si preparano dolci, ma soprattutto le donne aspettano in regalo gioielli d’oro e d’argento. Sangeeta e’stata perentoria: 'stasera Manish mi porta al mercato dell’oro di Ruwi', ma e’pronta a dispensarmi consigli astrali: se sono Sagittario e oggi ho mal di testa devo portare un anello con perle all’anulare della mano destra. Perle? Ho collane, pendenti, orecchini, ma ora che ci penso bene l’anello manca...


Il simbolo hindu del sole dall'antico alfabeto sanscrito

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