Kumma e’il nome del copricapo che gli uomini indossano in Oman, e che li distingue dagli altri arabi del golfo. Si e’diffuso a Zanzibar e in tutto l’est dell’Africa dal Djibouti al Mozambico fino a raggiungere la Nigeria.
La kumma non si toglie mai, né sul lavoro, né per esempio nelle moschee perche’ e’ un simbolo di identita’nazionale che gli uomini indossano con fierezza.
Su un tessuto di cotone bianco vengono ricamati a mano disegni sempre diversi uno dall’altro per milioni di modelli e colori ed ogni omanita ne possiede almeno sette.
Nei contesti ufficiali e in tutti gli uffici governativi pero’ si aggiunge il mussar, un leggero quadro di cotone o di cashmire stampato a motivi floreali che si avvolge intorno alla kumma in modo da formare un turbante. Una occasione speciale per acquistare qualche nuovo mussar e’ data per esempio dalle festivita’religiose. Allora gruppi di uomini si siedono scalzi a terra all’interno dei negozi di stoffe e accessori; mentre un commesso serve il caffe’i clienti ammirano e scelgono le stoffe che giungono dall’India e dal Pakistan.
La kumma non si toglie mai, né sul lavoro, né per esempio nelle moschee perche’ e’ un simbolo di identita’nazionale che gli uomini indossano con fierezza.
Su un tessuto di cotone bianco vengono ricamati a mano disegni sempre diversi uno dall’altro per milioni di modelli e colori ed ogni omanita ne possiede almeno sette.
Nei contesti ufficiali e in tutti gli uffici governativi pero’ si aggiunge il mussar, un leggero quadro di cotone o di cashmire stampato a motivi floreali che si avvolge intorno alla kumma in modo da formare un turbante. Una occasione speciale per acquistare qualche nuovo mussar e’ data per esempio dalle festivita’religiose. Allora gruppi di uomini si siedono scalzi a terra all’interno dei negozi di stoffe e accessori; mentre un commesso serve il caffe’i clienti ammirano e scelgono le stoffe che giungono dall’India e dal Pakistan.
Risalendo la penisola arabica invece prevale la ghutra, il telo di voile bianco che ricade sulle spalle. Protegge dal vento e dalla sabbia, viene appoggiato ad una calottina bianca lavorata ad uncinetto e fermata da un cerchi di corda nera che ciondola sulla schiena. In citta’ specialmente negli emirati, per vanita’gli uomini sollevano i lembi del voile e li raccolgono sul capo quasi a sembrare tanti cobra del deserto. Meno formale e’ il shumagh a quadretti rossi usato anche nell Yemen con la foggia a turbante.
Una sottile inquietudine serpeggia quando vedo in citta’ gli uomini delle montagne desertiche; come un miraggio, appaiono dal nulla con i lunghi capelli neri e il turbante amaranto con i pendenti tribali annodato alle tempie. Il kohl intorno agli occhi, la tunica nera e attillata. Tenebrosi e felini, passano in silenzio come pantere, il loro sguardo e’ lontano. Un battito di ciglia, e gia’sono scomparsi.
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