domenica 8 febbraio 2009

Etiquette n.1



I valori di base della societa’ araba sono piuttosto diversi da quelli, per esempio, degli europei. In Arabia si pensa in maniera alquanto differente rispetto a concetti quali l’autonomia, l’autodeterminazione e la soggettivita’; poiche’ la maggiorparte degli arabi e’ fedele all’Islam, l’interazione tra attitudini religiose e culturali e’molto evidente nel concetto di fatalita’. Cio’ dipende dal credere che Dio ha il controllo ultimo sulle cose e che si deve accettare la sua volonta’, con l’uso costante della frase ‘inshallah’, ‘se Dio vuole’.
I piu’tradizionalisti crederanno che le difficolta’ e le esperienze negative siano un dono di Dio, il quale assegna tali prove solo ai piu’ forti come test per loro solidita’. E’ molto raro sentire l’espressione ‘non e’giusto...’ davanti ad un problema o ad un contrattempo; ‘lascia perdere’, ‘non c’e’problema’, ‘lascia che vada’ sono le espressioni quasi sempre preferite.
Gli arabi amano essere circondati da gente e non hanno per esempio lo stesso approccio alla privacy che puo’avere un europeo. Ironia, sarcasmo, battute e doppi sensi sono incomprensibili, la conversazione e’semplice, diretta, amichevole. Soprattutto nel Golfo, le persone in generale sono discrete e non invasive nella loro presenza.
Nei rapporti sociali ci si rivolge sempre con rispetto e con un ricco uso di appellativi; in Nord Africa e nel Levante vale l’elegante ‘madame’ per le signore mentre l’uomo diventa ‘osteez’, parola di origine turca, oppure ‘sáyed’ in arabo. In tutto il Sultanato pero’ questo termine e’ taboo poiche’ ristretto solo alla famiglia reale e nessuno puo’portare tale nome. Si preferisce allora ‘táyeb’ che significa ‘buon uomo’.
Gli omaniti in particolare amano i convenevoli e ad ogni incontro, persino al telefono, con il loro mood rilassato e sereno vi tratterranno a lungo solo per i saluti!





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