venerdì 13 febbraio 2009

Incantesimi e magie

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Al villaggio di Seeb si trova un grande emporio con centinaia di cassette in vetro nell’immensa vetrina. Comincio a curiosare tra infinite erbe e spezie curative e alimentari nonostante il poco supporto dell’etichetta in lingua araba. Camomilla, rosmarino, pepe in grani...un fruscio alle spalle mi distrae. Una donna del villaggio chiede un’ offerta, evento raro, Tamer la asseconda con pochi spicci, per rispetto e come e’ d’uso nell’Islam. Indossa sul capo un velo nero lungo fino a terra che cade come un mantello, porta gioielli e piercing al naso. Cose strane, zolfo in blocchi e ossi di seppia, minerali, polveri, conchiglie e cortecce, misteriosi funghi. Alcuni sacchetti dai nomi esotici come ‘Giava’, un impasto scuro, forse il macerato per il legno di agar, - qui verrano gli speziali del boukhur - e ‘Nilo’, la polvere di azzurrite per il kohl. E ancora, gomma della Mecca, polvere di indaco, oud della croce, ma poi...sale nero, ceneri di serpe, zoccoli di cavalli in frammenti...giro tra le mani denti di lupo e denti di leone, ricurvi ed appuntiti; ritagli sigillati di pelle di tigre e di gazzella, unghie di tigre, grigie e affilate, denti di squalo. Chiediamo l’uso all’erborista: - ‘servono per fare gli amuleti’, spiegate tutto al Gran Maestro al piano di sopra, lui prescrivera’ il talismano, tornate qui con la ricetta -.

L’Oman e’conosciuto presso i popoli dell’Arabia per l’arte della magia e della stregoneria. Peter Hellyer, storico che lavora negli Emirati da 30 anni, conferma che tra le popolazioni del Golfo è presente una forte credenza nell'antico e nelle pratiche animistiche. "Esiste una tradizione legata alla magia in gran parte dell'Arabia meridionale, ma le ricerche svolte a riguardo sono pochissime''. Leggo che ad Ad Abu Dhabi esiste un settore della polizia preposto al sequestro di misteriosi archeoreperti provenienti dall’Arabia Saudita e dall’Oman, che si crede vengano utilizzati proprio per rituali e magie. Non vengono distrutti ma saggiamente catalogati ed inviati a musei e centri di studio come parte della memoria storica di una civilta’che affonda radici profonde nelle sabbie dei deserti. Tra i blog locali si rincorrono come un tam tam dall’Arabia Saudita a Dubai timidi appelli e richieste, frammenti e racconti di fatture subite da amiche e cugine e flebili inviti a stare lontani dalla magia nera perche’ contraria ai precetti dell’Islam. Ho conferma che il Corano mette in guardia narrando le spire maligne di certe genti malvage, forse situate nel sud, dove e' certo che magia e divinazione fossero praticati in epoche preislamiche. Le citta’ di Bahla and Nizwa sono terre note per maghi e talismani, ma gli omaniti in citta' ne hanno paura e ammoniscono a non recarsi laggiu’. Si dice che il sultano abbia un anello magico. Al suo interno vive un djinn dal potere di procurare molto denaro. Sono anche fermamente persuasi che il sultano usi questo djinn con saggezza, quando egli ritenga che sia proprio necessario e utile al bene della comunita’. Tutti gli uomini portano uno o piu’anelli alle dita, in argento, con grandi pietre dure semi preziose.


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